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Sanremo 2025, Noemi contro l'Accademia della Crusca: "Fate ridere"

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È guerra aperta tra la Crusca e Sanremo. Dopo le critiche dell'Accademia che raccoglie studiosi ed esperti di linguistica e filologia della lingua italiana, è Noemi a rispondere. "La Crusca che giudica i testi delle canzoni di Sanremo? Mi fa ridere - tuona senza mezzi termini -. Dovrebbe fare le regole del giusto italiano, gli altri aspetti facciamoli analizzare ad altri". Il motivo per l'artista in gara al Festival è chiaro: "La filosofia dei testi non risiede per forza nel perfetto italiano, la dimensione emotiva e umana sono un'altra cosa rispetto alla correttezza del linguaggio. Altrimenti la Crusca sembra che tifi per l'Intelligenza artificiale. Ah - ironizza poi -, mi ha dato 7? Ma allora sono fortissimi!".

Ospite di 'Tintoria Sanremo Edition' con Rolling Stone, Noemi ammette di aver "provato a scrivere un testo con l'Intelligenza artificiale e devo dire che ha delle intuizioni interessanti, ma quello che le manca è l'emozione. Un computer non ha nostalgia, non ha malinconia". Da qui un aneddoto sul suo passato: "Tempo fa lavoravo con una cover band e facevamo rhythm'n'blues, poi a 'X Factor' sono capitata con Morgan come giudice e lui mi ha iniziato a far cantare in italiano. Ho sempre ascoltato i cantautori perché mio padre e mia madre li ascoltavano ma non li avevo mai cantati. Mi sono accorta durante questo percorso che cantare nella lingua in cui pensi e sogni ti dà una vicinanza a quello che dici, che a livello emotivo è inarrivabile".

 

 

La conclusione? "La nostra lingua a livello poetico è incredibile e questo l'ho capito crescendo. Se non vivi quello che canti è difficile trasmetterlo agli altri. Il problema attuale dei testi italiani - sostiene la cantante - è che hanno 2.000 parole, prima i cantautori erano più diretti, e dicevano le cose con meno parole". 

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