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Sanremo 2025, "l'anti-Festival": il fratello di De Gregori guida la rivolta

Daniele Priori
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 La musica dei cantautori, quelli della “scuola romana” di non si ferma neanche per il Festival della Canzone italiana. Il secondo martedì di ogni mese suonano all’Asino Che Vola, locale cult di Roma per chi ama la buone note, che stasera sarà il palco che vedrà andare in scena i cantautori ribelli alla dittatura sanremese. Quelli che «Noi non ci Sanremo».

Questo il titolo scelto dall’ideatore della serata, Luigi Grechi De Gregori, il fratello maggiore del Principe della canzone, Francesco. Secondo Grechi si tratterà di una manifestazione «garbatamente alternativa al Festival» che sostituisce il sogno dell’Ariston con la realtà, anzi, verrebbe da dire l’eredità di un altro luogo mitico: il Folk Studio, la “cantina” che tra gli anni Settanta e la fine degli anni Novanta fu trasformata nel palco d’elezione per i giovani che, nella capitale e non solo, sognavano di poter coltivare la passione per la canzone d’autore. Niente a che vedere, insomma, con Fedez e Tony Effe. Del resto con l’aprirsi del sipario dell’Ariston non si può certo pretendere che si chiudano tutti gli altri. Soffia con grazia sulle ceneri ardenti Luigi De Gregori, Ben conscio di interpretare al meglio l’umore di musicanti di ogni risma uniti dall’allergia ai fiori sanremesi. Evocare il Folk Studio certamente aiuta, anche perché Luigi ha visto nascere e purtroppo anche morire quell’esperienza pionieristica conclusasi nel 1998 con la scomparsa del titolare Giancarlo Cesaroni che negli anni 70 aveva messo insieme il meglio del cantautorato romano.

 

 

 

Al Folk sono nati e cresciuti artisticamente, giovani come Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Stefano Rosso, Rino Gaetano, Edoardo De Angelis. Tutti monumenti che con Sanremo hanno avuto rapporti scarsi, nulli o al massimo conflittuali. Sulle loro tracce, assieme a De Gregori senior, si esibiranno questa sera: Leo Folgori, Paolo Capodacqua, Nint, Lorenzo Lepore, Gianluca Bernardo, Leo Petrucci, Lucio Bardi, Daniele De Gregori, Fabrizio Emigli, Emilio Stella, Emanuele Colandrea, Carlo Valente, Gaia Clarizia, Giovanni Block e altri.

 

 

 

Che poi a ben vedere quest’anno un pezzo dei nuovi giovani eredi del Folk Studio all’Ariston ci sarà. Si tratta di Lucio Corsi, vecchia conoscenza dei cantautori (non) nazionalpopolari. Dei quali intercetterà sicuramente la simpatia.

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