Sanremo 2025, Emis Killa si ritira dopo l'accusa di associazione a delinquere: "Faccio un passo indietro"
Emis Killa fa un passo indietro: "Dopo 15 anni di carriera ero pronto ad affrontare il mio primo Sanremo. Ringrazio Carlo Conti per avermi voluto ma preferisco fare un passo indietro e non partecipare". Il cantante ha così deciso di non partecipare al Festival di Sanremo. Una scelta che arriva dopo la notizia, diffusa dal Corriere della Sera, che il rapper è indagato per associazione a delinquere e dopo essere stato colpito dal Daspo che gli vieta di assistere agli incontri di calcio. Killa è stato infatti iscritto nel registro degli indagati per associazione a delinquere nell’inchiesta "Doppia curva" della Direzione distrettuale antimafia sugli affari criminali del mondo ultrà interista e milanista che a fine settembre ha portato a 19 misure cautelari e all’azzeramento delle due curve di Milano.
Nella sua casa a Vimercate erano stati trovati coltelli, tirapugni e un taser. Insomma un quadro non esattamente edificante. Da qui la decisione di rinunciare a Sanremo dove l’attenzione sarebbe evidentemente distolta dalla musica a vantaggio del caso giudiziario. Ma se da parte della Rai e di Carlo Conti non ci sarebbero state pressioni, Maurizio Gasparri non ha voluto sorvolare. Per il capogruppo di Forza Italia al Senato, che è anche componente della commissione di Vigilanza Rai, "è inaccettabile che un personaggio come Emis Killa possa salire sul palco di Sanremo, mentre è indagato dalla Procura di Milano per associazione a delinquere e ha un Daspo che gli vieta di partecipare agli incontri di calcio, essendo considerato 'troppo pericoloso'".
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Il motivo è chiaro: "Se è ritenuto una minaccia per lo stadio, come può essere invece valorizzato dal servizio pubblico radiotelevisivo attraverso un Festival che dovrebbe rappresentare ben altro? Emis Killa ed altri non incarnano affatto i valori e la cultura che il Festival di Sanremo dovrebbe promuovere". "Tempo fa - ricorda Gasparri - ho presentato due interrogazioni parlamentari su questo 'cantante', anche riguardo ai suoi legami con i fratelli Lucci e per chiarire le valutazioni sui rapper al Festival. Ma sembra che Killa e altri personaggi simili siano pronti a essere accolti a braccia aperte. Modelli che, invece, non dovrebbero essere presi come esempio. Questi personaggi sono l'antitesi della cultura popolare che il Festival dovrebbe celebrare. È incomprensibile e inaccettabile che una persona del genere possa calcare quel palco. Non è solo un'offesa ai valori di giustizia e legalità, ma anche un'offesa al pubblico e alla storia della musica italiana".