Cerca
Cerca
+

Luciana Littizzetto, "vi dico io che tipo è davvero Fabio Fazio": maestrino rosso spianato

  • a
  • a
  • a

Tutto pronto per la puntata di domenica 19 gennaio di Che tempo che fa, sul Canale Nove, che si preannuncia scoppiettante con le interviste a Papa Francesco e a Cecilia Sala, la giornalista italiana tenuta in ostaggio per quasi 3 settimane in Iran. Nel frattempo, è la sodale del conduttore, Luciana Littizzetto, a scaldare il clima. 

Intervistata dal Corriere della Sera, la comica  torinese ha regalato qualche chicca riguardo al rapporto che la lega ormai da 20 anni a Fazio: "La nostra è una liaison sentimentale nell'accezione classica. Fabio ha tanti difetti, dovremmo fare uno speciale per elencarli tutti. E poi è uno che ti spiega lui le cose, anche quando le hai già capite. È più forte di lui. Ogni tanto mi dice che sono come sua moglie: lei è deliziosa e molto paziente. Significa che sono come lei perché lo sopporto". 

 

 

 

 

Quindi Lucianina si fa più seria quando racconta la sua infanzia: l'ironia, spiega, "era una forma di sopravvivenza" al collegio delle suore che frequentava. "Le risate erano l'unico antidoto per sopportare certe chiusure. E poi ho insegnato per 9 anni: alla fine è come stare sul palco, devi farti ascoltare e tenere desta l'attenzione, suscitare l'interesse dei ragazzi. Pensavo che invecchiando mi potessi sedere, anche un po' sdraiare, ma in realtà non è così. Far ridere non è una cosa facile. E avere a che fare con una realtà così spinosa e complessa, così complicata da leggere, ti porta a lavorare tanto per trovare gli spunti giusti". 

 

 

 

Un anno fa, il passaggio dalla Rai al Nove: "Qua mi sento più rilassata, ma a volte sono io che mi metto un paletto, lo faccio per me: posso farne a meno di essere violenta. Le parole dei comici possono essere feroci". Un po' a sorpresa rivela come sul chiacchieratissimo addio a viale Mazzini "non era scontato quello che è successo: tra i due io ero quella più portata ad andar via, Fabio invece era più titubante, anche perché aveva sempre lavorato in Rai. Non era affatto sicuro che il pubblico ci seguisse, non pensavamo fosse così". 

Dai blog