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"Una donna in mezzo agli uomini?": Del Debbio choc, Medioevo islamico in diretta

Claudio Brigliadori
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La sinistra italiana ha uno strano tic. Si indigna di fronte agli audio dei carabinieri che durante un inseguimento esultano per aver fatto cadere i fuggitivi, senza immaginarne le drammatiche conseguenze. Parole “a caldo” che diventano di concitazione e angoscia quando gli stessi agenti capiscono la gravità della situazione (in questo caso, però, nessun commento). Quando a parlare sono invece immigrati, compresi quelli “integrati” (o presunti tali) e dalla loro bocca escono oscenità inaccettabili (e a mente fredda, in tutta serenità) allora bocche cucite. Strano.

A Dritto e rovescio, su Rete 4, Paolo Del Debbio manda in onda tre piccole interviste realizzate in giro per Milano a tre cittadini stranieri, tutti di religione islamica. La domanda è comune: come giudicano le violenze di piazza Duomo a Capodanno, con almeno 8 donne che hanno denunciato molestie sessuali a opera un “branco” di nordafricani?

 

 

 

Le tre risposte rendono bene il quadro di una fetta assai consistente di “nuovi italiani” usciti dal Medioevo, che di “parità di genere” e “diritti delle donne” non solo non hanno mai sentito parlare. Ma neppure vogliono saperne. «La donna musulmana è sempre dentro casa. A preparare da mangiare, a portare i figli a scuola... La legge è così»; «Com’era vestita quella ragazza? Dipende da com’era vestita e da come sta lei».

 

 

 

«Ha provocato lei. Secondo me sì, se ti metti in mezzo a degli uomini con una gonna corta secondo me ha provocato». Un esaustivo campionario di inciviltà. Qualcuno dice che non si tratta di un problema di religione, ma “solo” di cultura e società di provenienza. Ammettiamo sia vero. Ma allora dobbiamo riconoscere che siamo di fronte anche a un altro guaio, tutto nostro e altrettanto grave se non di più: quello della indignazione selettiva.

 

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