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Gianluca Torre, "il sogno del muratore": Casa a prima vista, la rivelazione spiazzante

Roberto Tortora
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Vanity Fair intervista Gianluca Torre, star di Casa A Prima Vista, programma di successo in onda su Discovery che sta mettendo i bastoni tra le ruote persino all'ex Re Mida della televisione italiana, Amadeus.

A questo seguirà un podcast, Casa Perfetta, in cui lo stesso Torre intervisterà personaggi noti dello spettacolo e ne svelerà i segreti delle loro abitazioni. Si parte dal presupposto che la casa perfetta non esiste: "Non troveremo mai una casa che soddisfi al 100% i nostri gusti. La vera casa perfetta, però, è quella di cui conserviamo i ricordi più belli, ed è anche per questo che sono stato contento di mettermi alla prova in questo podcast in cui ho cercato di mettere a loro agio i miei ospiti".

 

 

 

Da piccolo voleva fare il muratore, le case voleva costruirle, poi è sbarcato nel mondo della pubblicità di chi le case deve venderle: “Lavorare per far emergere le potenzialità di un prodotto ha messo le basi per quello che avrei fatto dopo venendo le case, mettendo in evidenza certe unicità ma con una sola regola: dire sempre la verità e ammettere anche le cose di quella casa che non vanno. La trasparenza aiuta a conquistare la fiducia del cliente, e paga sempre”. Ancora vivo il ricordo della prima casa venduta: “La casa della mamma di un mio amico in zona Porta Romana: un trilocale molto carino che abbiamo venduto in due giorni”.

 

 

 

La notorietà vera, ovviamente, arriva con lo show televisivo, favorita dalla sua carriera precedente di agente immobiliare: “Ho mutuato dalla pubblicità un certo tipo di linguaggio perché era giusto vivere il programma così, provando a vendere una casa senza paure, senza pensieri e senza il rischio di dire la cosa sbagliata. Per strada mi fermano per chiedermi di dire certe parole inglesi come se fossi un jukebox. Killer application, per dire, è un termine preso dall'informatica che ho adattato al mondo immobiliare”.

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