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Barbara Chichiarelli, la Sarfatti di M: essere amante del Duce senza avere sensi di colpa

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Ormai è acclarato: sulla fiction che ci propina il Mussolini-Marinelli macchiettistico bisogna esprimersi. C’è il dovere etico di essere “pro” (che vale per gli antifascisti ortodossi) e il dovere etico di essere contro (che vale per chi ha letto De Felice, almeno qualche pagina ...).

E poi c’è un altro dilemma etico: l’attore può soffrire interpretando un personaggio storico “cattivo” o ritenuto tale? La risposta di Luca Marinelli la sappiamo perché ha esternato la sua “devastante” sofferenza a testate unificate. Invece Barbara Chichiarelli, l’attrice che nella serie veste i panni di Margherita Sarfatti non ha vissuto sussulti di coscienza. Sicché a Massimo Gramellini, che su La7 la intervista nel programma “In altre parole”, confessa che lei a essere l’amante del Duce non si è sentita devastata. «Sinceramente no». Così, secca e liquidatoria rispetto ai drammi interiori del collega Marinelli che con lei frequentava il Mamiani e – sottolinea l’attrice – «eravamo due cretini».

Dunque si può recitare senza sensi di colpa. Come Liz Taylor che interpreta Cleopatra, Laurence Olivier che veste i panni di Enrico VIII, Bruno Ganz che interpreta Adolf Hitler, Peter Ustinov che si cala nell’animo di Nerone per non dire di Christopher Lee che presta il volto a Dracula... Ma la questione è tutt’altro che liquidata. La serie ha bisogno dei suoi supporter, al di là e oltre le angosce esistenziali degli attori. E così oggi è scesa nell’agone esegetico Concita De Gregorio per magnificare la serie Sky sul fascismo che attenzione - ci spiega quanto siano paraculi e immorali quelli che si sanno vendere, quelli che si fanno duci e ducette e che insomma hanno capito la lezione di un Gustave Le Bon con la sua “psicologia delle folle” (...)

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