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Alex Britti, una dolorosa confessione: "Mio padre bipolare, il mio timore"

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Piccola pausa per Alex Britti che, dal 2017 al 2023 ha deciso di fare il papà a tempo pieno. Almeno fino a quando Marco Liorni lo ha scelto come coach al talent Ora o mai più, in onda da stasera su Rai 1, per guidare gli artisti in cerca di riscatto.

Raggiunto da La Stampa, l'artista tiene a precisare che non sarà nè un maestro e nemmeno un secondo padre: "Ho già un figlio, Edoardo, di 7 anni. Diciamo che sarò l’amico più maturo che ti dà un paio di dritte al momento giusto. La verità è che questo nuovo ruolo mi imbarazza un po’: non devo guidare degli esordienti ma artisti che hanno comunque fatto un pezzo di storia della musica".

La nascita del figlio lo ha cambiato, anche nel carattere: "Ho scoperto di essere paziente. Prima se arrivava un pedalino nuovo per chitarra, avrei ucciso per giocarci subito. Oggi invece lo faccio dopo, perché la priorità è mio figlio: lascio volentieri i miei spazi a lui. Regalargli il mio tempo è bellissimo". Il suo di padre, invece, ha dovuto lottare contro un grave disturbo.

 

 

"Sono stato un bambino fortunato - dice ironizzando - avevo ben due padri, a seconda dei giorni. Battuta a parte, più che l’infanzia è stata complicata l’adolescenza. Il suo era un bipolarismo borderline, che è andato peggiorando con l’età. Non è un caso se, subito dopo il militare, sono andato a vivere da solo". Un male che ha temuto di avere. "Quando il problema di mio papà è stato diagnosticato, sono andato da uno psicologo per capire se avessi ereditato lo stesso disturbo. Per ora pare di no. Per come la vedo io lo psicoterapeuta è uno specialista tanto quanto un ortopedico. Si va in analisi non solo se si ha un trauma ma anche per funzionare meglio come persone. Io ci sono stato più volte".

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