Marinelli Mussolini spernacchiato: "La zoc***la ninfomane" e "le misure del Vate"
"Bracardi 11 Marinelli 0. Cappotto". Sta forse tutto in questo commento, vergato da un telespettatore su X, la sintesi delle critiche a Luca Marinelli, l'addolorato interprete di Benito Mussolini nella fiction-eventodi Sky M - Il figlio del Secolo, diretta dal regista britannico Joe Wright e ispirata alla trilogia di Antonio Scurati.
Chi si aspettava un serioso prodotto "antifascista" di maniera sarà forse rimasto deluso. La miniserie, di cui venerdì sera sono andate in onda le prime due puntate, guarda più a Peaky Blinders o biopic d'autore come Il Divo, romanzando le vicende storiche e dando una luce caricaturale ai personaggi. Forse per dileggiare il lato più macchiettistico del Duce e delle squadracce, o forse per andare incontro ai gusti pop di un pubblico un po' più ampio di un cineforum "rosso" anni Settanta. Sta di fatto che gli eccessi con cui Marinelli ha tratteggiato il suo Benito più che far arrabbiare hanno fatto ridere, e molto, più di un commentatore.
"Farò la rivolussione...". Quando parla più che Mussolini sembra Landini...", nota la firma di Libero Alberto Busacca, che ha animato la nostra diretta social sottolineando pure la "inquietante somiglianza tra il personaggio di Cesare Rossi e Oscar Farinetti...".
Luca Beatrice si è concentrato su un paio di svarioni, veniali ma non troppo: "Sarfatti trattata come una zoc***la ninfomane (nel 1918 aveva appena perso il giovane figlio, dolore che l’accompagnò per tutta la vita). Donna colta, intelligente, grazie a lei M conobbe l’arte e la cultura perché non era affatto uno zoticone. Con lei andò alle inaugurazioni delle mostre, ne conoscete altri leader politici che dopo di lui lo hanno fatto?". E ancora: "Ma perché non chiedono agli storici dell’arte. Casa Sarfatti in corso Venezia troppo futurista, in quel salotto accolse Massimo Bontempelli (realismo magico), Ada Negri, Medardo Rosso, Arturo Martini. Critica militante, nel 1920 considerava già superato il Futurismo e stava per lanciare il Novecento, ovvero il ritorno alla pittura figurativa".
Ecco, proprio il rapporto tra il Duce Marinelli e l'amante Sarfatti, ma pure con la moglie Rachele e la segretaria messa incinta, hanno attirato parecchio l'attenzione di regista e sceneggiatori, che si sono concessi anche qualche audace exploit sessuale in zona House of cards o Trono di spade. "Gelosia inutile verso Gabriele, entra la Sarfatti che si butta famelica sulla sua lingua, M che si lamenta coi camerati in macchina perché il Vate pare abbia una melanzana al posto del ca***zo. Direi un cinepattone", sentenzia un altro telespettatore, ironico. Insomma, un fumettone.