Marinelli, l'attore nei panni di Mussolini in tv: "Una cosa veramente dolorosa"
"Quando scelgo un ruolo penso che la cosa più importante sia quella di sospendere il giudizio": Luca Marinelli, che interpreta Mussolini nella serie Sky M. Il figlio del secolo, tratta dall'omonimo romanzo di Antonio Scurati, lo ha detto in un'intervista al Corriere della Sera, parlando della sua esperienza nei panni del Duce. "In questo caso - ha raccontato - è stata una cosa per me veramente dolorosa, veramente forte, che naturalmente mi aspettavo, ma non pensavo di vivere con tanta intensità. Non mi volevo avvicinare a Mussolini e purtroppo ho dovuto farlo. Questa sospensione del giudizio è stata abbastanza dolorosa per me e ha reso questo il personaggio più difficile da interpretare, per un discorso di etica". In ogni caso, è un ruolo, un lavoro, che ha accettato di fare.
Parlando di Mussolini, poi, l'attore ha spiegato: "Per raccontarlo, bisognava scovare la sua parte privata. Tutto quello che noi riportiamo nel film, tranne alcuni momenti, è la parte politica, quella dei disegni e delle trame, nell’ombra. Ma ho capito che in famiglia lui faceva la stessa cosa, mi è sembrato che non avesse mai una dimensione privata. È stato abbastanza scioccante: mi sembrava che lui non fosse mai sincero, neanche con sé stesso. Sembra sempre su un palcoscenico, anche quando è in famiglia, perché lui ha sempre una maschera che indossa". E ancora: "Ho la sensazione che sia stato un uomo che aveva sempre una maschera davanti al volto".
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Marinelli, poi, ha spiegato perché le immagini della serie sono dominate dal buio: "Non c’è mai il sole. Visitiamo proprio le parti oscure dell’essere umano. Mi vengono in mente poche scene con il sole, momenti che poi M distruggerà con l’oscurità che lo abita, con il suo malessere interno e con la sua violenza. Quindi sì, è vero, c’è poca luce". Sul periodo storico in generale, invece, ha detto: "Mi è sempre sembrato tutto così assurdo: la sua fulminante ascesa, la marcia su Roma, il deflagrare della democrazia, il comportamento del re. All’inizio c’è stata una grande sottovalutazione della figura di questo criminale. Dopo, sicuramente per colpa dell’impero di violenza che lui si era costruito attorno, pronto a scatenare l’inferno appena avesse dato via libera, Mussolini è riuscito a tenere comunque sotto scacco le persone dell’epoca".
Poi, parlando della possibilità che quanto accaduto in passato possa succedere di nuovo, l'attore ha spiegato: "Vedo tanti parallelismi, ma spero che le persone sappiano, stavolta, essere presenti alla storia, presenti nel momento presente, nel tempo presente". E ancora: "In alcune parti del mondo oggi ci sono delle dittature. E sono troppe, questo assolutamente sì". Infine, sul timore di tornare ai sistemi autoritari, ha chiosato: "Ho una preoccupazione, sicuramente. Vedo già tante cose che mi sembrano indicare quella deriva... La preoccupazione c’è perché avverto una tendenza, anche dell’opinione pubblica. Accadono cose che mi lasciano attonito e mi angosciano".
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