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Domenica In, "saltato l'omaggio a Pino Daniele": la telefonata a Mara Venier che blocca tutto

Roberto Tortora
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Pino Daniele non può riposare in pace. Già, perché a quasi dieci anni dalla sua scomparsa c’è ancora chi tiene il suo nome vivo, ma non lo fa in nome della musica, bensì di intrighi familiari antipatici. Così, quello che doveva essere un omaggio nei suoi confronti, organizzato da Mara Venier a Domenica In, è saltato e, secondo il Corriere della Sera, gli animi non sarebbero sereni.

Nel pomeriggio domenicale di Rai1 sarebbero dovuti intervenire Pietro Perone, giornalista del Mattino e autore del libro Pino Daniele. Napoli e l’anima della musica, dal mascalzone latino a GioGiò, e Amanda Bonini, l’ultima compagna del cantautore napoletano.

A poche ore dalla diretta, però, tutto salta e pare che dietro ci sia l’intervento dell’ex-moglie del cantautore napoletano, Fabiola Sciabbarrasi, che avrebbe chiamato Mara Venier chiedendole di bloccare lo spazio della "rivale" Amanda Bonini, minacciando addirittura una diffida legale. La Sciabbarrasi, nella telefonata con la “Zia”, avrebbe anche tirato in ballo le figlie di Pino Daniele, profondamente turbate dalla presenza della donna per la quale il cantautore decise di porre fine al loro matrimonio.

 

 

 

Mara Venier, a quel punto, non ha potuto che abbozzare, per non incappare – parole sue – in “beghe familiari troppo grandi, troppo delicate e troppo serie. La puntata dedicata a Pino Daniele, così, sarà quella del prossimo 5 gennaio, un giorno dopo la ricorrenza del decennale della sua scomparsa. Potrà partecipare esclusivamente Pietro Perone, mentre Amanda Bonini sarà bandita. Sempre la Venier ha confermato: “È una mia decisione, me ne assumo la responsabilità”.

 

 

 

Ma che la Sciabbarrasi e la Bonini non si amino non è una novità. La loro guerra va avanti da anni, dalla morte di Pino Daniele. Al punto che la prima ha accusato la nuova compagna di non aver prestato i giusti soccorsi al momento del malore che, purtroppo, gli risultò fatale. Perone, nel suo libro, smentisce queste accuse e intervista la Bonini che racconta: “Pino era perfettamente cosciente e continuava a chiedere di salire in auto per raggiungere l’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Era convinto che solo l’équipe del suo cardiologo lo avrebbe salvato. Lui, e nessun altro, diceva, conosce le condizioni del mio cuore, sa come intervenire”. Purtroppo, non è andata così.

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