Cerca
Logo
Cerca
+

La stoccata di Scamarcio alle femministe

Alessandra Menzani
  • a
  • a
  • a

 La buona notizia è che esiste ancora qualcuno tra le celebrities italiane che dice quello che pensa senza paura delle conseguenze: social, web, femministe, progressisti, fidanzate, mamme, amanti. Lui è Riccardo Scamarcio e quello che è avvenuto nell’ultima puntata del programma Belve, condotto da Francesca Fagnani, è stato spassoso (come la maggior parte delle cose che accadono a Belve, su Raidue).

L’attore e sex symbol italiano - che vedremo sullo schermo con Modi e ormai è lanciato in una carriera internazionale- è seduto di fronte alla giornalista e lei tira fuori una vecchia intervista che Scamarcio rilasciò nel 2006 al magazine Vanity Fair. In particolare c’era una frase che recitava così, in estrema sintesi: «L’uomo è capobranco e la donna gli sta dietro e cura i figli». La Fagnani lo guarda e si aspetta che Riccardo mostri una lieve forma di pentimento, un sussulto, un’evoluzione rispetto a questo pensiero. Niente. «Embe’? Lo penso ancora», dice. Francesca lo guarda allibita, ma non giudicante. «Io non pulisco per terra», ribatte lui. Poi Scamarcio spiega che non può essere definito un “retrogrado”, se è questo che si può pensare di lui. «Ho avuto sempre compagne molto indipendenti, quindi non sono un retrogrado», argomenta l’artista pugliese. «Però nel gioco delle parti... che dobbiamo fare? Dobbiamo pulire casa?».

 



Ovviamente non occorre essere incallite femministe per giudicare la sua frase infelice, è ovvio che ha detto una fesseria, ma non è questo il punto. Dubitiamo altresì che alla sua ex Valeria Golino o all’attuale fidanzata Benedetta Porcaroli l’attore “ordini” di passare l’aspirapolvere o lavare i vetri sporchi. Il punto è che Scamarcio, a differenza di tanti altri colleghi che per convenienza sono sempre attenti a dire la cosa corretta e farsi filtrare da uffici stampa e manager, non ha filtri, è onesto. Oppure ci scherza su: infatti il tono della chiacchierata con Francesca Fagnani era molto leggero, tante battute, sfottò, risate, può darsi pure che l’attore ci giocasse. In ogni caso è genuino. Bravo. Ovviamente i soliti soloni dei social, X, Y, e compagnia cantante, tuonano, gridano allo scandalo: «Fascista», «buzzurro», «tamarro», cose così. Come se Riccardo Scamarcio fosse diventato improvvisamente un sociologo o il ministro delle Pari Opportunità. Diamoci una bella calmata. 

 

 

Dai blog