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Sabrina Ferilli fa a pezzi la sinistra: "I loro problemi? Chiamare 'signora' chi nasce con l'organo maschile"

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Anche Sabrina Ferilli suona la sveglia alla sinistra. E lo fa a urne chiuse, dopo che gli Stati Uniti hanno optato per il repubblicano Donald Trump. Pur ammettendo che non ha fatto il tifo né per il tycoon né per la sfidante Kamala Harris, l'attrice dice la sua senza risparmiarsi. A suo dire la dem "promuoveva l’apertura delle frontiere, la possibilità di trasferirsi negli Stati Uniti, mai più barriere e muri. Poi di botto è cambiata e s’è messa a rincorrere Trump". Il motivo? "Non so se è così, so però che la politica, in genere, ha tentato in tutti i modi di annullare ogni riferimento tra destra e sinistra - spiega al Fatto Quotidiano - poi accade che una città come New York, santuario della sinistra, dove esiste l’assistenza obbligatoria e sono stati requisiti alberghi a tre stelle per ospitare gli immigrati, ha improvvisamente guardato a Trump".

Secondo Ferilli "gli immigrati sono inca***ti perché molti di loro hanno affrontato sacrifici clamorosi per inserirsi nel contesto statunitense, con regole strettissime, eppure sono andati avanti. Mentre gli ultimi immigrati hanno ottenuto facilitazioni impensabili prima. Se accetti il neoliberismo, scateni la concorrenza anche ai piani più bassi della società: la guerra tra poveri ha facilitato Trump".

 

 

Ecco allora l'attacco alla sinistra, dove a suo dire "c’è un problema mondiale che riguarda la sicurezza, la sanità e l’istruzione: tutti aspetti primari che non vengono mai trattati. I problemi sono diventati solo il genere maschio, femmina o neutro; o il poter chiamare ‘signora’ una donna che nasce con l’organo genitale maschile. Per carità, sono una questione, ma non possono diventare l’unica o la principale". 

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