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Antonella Elia, il giorno della svolta: "Continua a fare la scema, sarà il suo successo"

Daniele Priori
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Sul Nove è arrivato il grande giorno de La Corrida. Da stasera quella del mercoledì sarà la prima serata che l’ammiraglia Warner con il “comandante” Amadeus al timone ha scelto di dedicare alla riproposizione del format originale lanciato da Corrado assieme al fratello Riccardo Mantoni. Ci sarà tutto. Un giurato di qualità che per la serata d’esordio sarà Nino Frassica, l’orchestra di trenta elementi diretta dal Maestro Leonardo De Amicis. Non ci sarà, però, la valletta (o co-conduttrice che dir si voglia). «Ma valletta si può ancora dire. Non credo sia diventata pure questa un’offesa...» ci dice col sorriso e il suo modo di esprimersi inconfondibile Antonella Elia che della Corrida sarà una spettatrice privilegiata. Nel 1990, infatti, fu scelta espressamente da Corrado. Antonella fu la valletta della trasmissione per quattro edizioni fino a metà anni Novanta.

Oggi rivedrebbe nella Corrida del 2024 una figura simile alla sua?
«So che Amadeus ha scelto di non avere nessuno accanto. Questo secondo me è un errore. A noi donne piace guardare come scende le scale, se ha le gambe dritte, che vestito indossa la figura femminile a fianco al conduttore. Ci incuriosisce. Non averla ci toglie la possibilità di parlare ad esempio dei vestiti... Ione avevo di meravigliosi, disegnati da Luca Sabatelli. A me mancherà quella figura femminile».

Con Amadeus sulle orme di Corrado che Corrida sarà?
«Corrado è stato il maestro. Emularlo è molto difficile. Corrado basava tutto sulle sue espressioni del viso, sul suo umorismo. Chi si prende carico della Corrida deve essere in grado di essere molto empatico e ironico. Penso che Amadeus possa essere molto portato a diventare il viso e il volto capace di dar senso a tutte le esibizioni con un’alzata di sopracciglio o uno sguardo ironico, proprio come faceva Corrado».

Lei poi tornò alla Corrida nel 2011 con Flavio Insinna. Cosa trovò di diverso?
«Ricordo di essermi divertita da pazzi. Però con Flavio forse era diventata un po’ troppo varietà. Facevamo delle nostre esibizioni personali allontanandoci un po’ dal tema originale in cui i protagonisti assoluti sono i concorrenti».

Quindi ci sta dicendo: sulla Corrida meglio non osare... Amadeus si attenga alla traccia. È così?
«Io La Corrida la vivo in maniera tradizionale. Secondo me più ti avvicini alla Corrida di Corrado, meglio viene. I concorrenti devono essere molto ruspanti sennò si rischia di fare un altro talent come quelli che ci sono già su Canale 5. Che poi in generale, portare sullo schermo una trasmissione che sia un po’ retrò, classica, in questo momento in cui siamo bombardati da social e intelligenza artificiale, dove tutto può essere fatto da tutti, non credo sia un male».

Un suo ricordo particolare su lei e Corrado?
«Risale alla prima edizione. Dopo le prime puntate nelle quali ero stata come sono io particolarmente goffa, impacciata, a disagio, decisi che avrei dovuto fare la seria. Forse troppo. Corrado se ne accorse, mi venne vicino e mi chiese cosa stessi facendo per poi aggiungere: “Antonella, continui a fare la scema che sarà il suo successo...” (Ride). Corrado mi voleva davvero bene. È stato il mio pigmalione, mi ha protetta, accudita, coccolata, portata avanti. Fu lui a chiedere a Canale 5 di farmi il contratto in esclusiva».

Con Mike invece litigava molto...
«Erano bisticci, come quelli che capitano in famiglia... Ne facevo sempre qualcuna ma poi ci ridevamo su».

Ma lei si divertiva a provocarlo?
«Non lo facevo apposta. Io provoco le persone per il mio modo di fare, esprimere le opinioni senza pormi il minimo scrupolo. Non riesco a interporre una pausa tra quello che penso e poi dico. Non lo faccio apposta, lui se la prendeva ma poi facevamo pace. Non mi sono mai incavolata al punto di minacciare di andarmene anche perché era molto affettuoso con me».

Anche se una volta la fece piangere.
«Sono scoppiata a piangere dopo la scena famosissima delle pellicce. (Quando Elia applaudì platealmente una concorrente obiettrice di coscienza che rifiutò il cappotto offerto dallo sponsor ndr). Poi mi ha chiamata nel suo camerino dove io arrivai in lacrime e mi disse: “Dai non te la prendere troppo perché ti ho detto che sei rincoglionita”. E mi abbracciò».

Lei però ha un curriculum di liti con le sue colleghe. È vero che odia le donne?
«Questa è un’altra fiction creata ad arte. Una gran cavolata. È palese che non odio le donne, anzi le ammiro. Amo le donne intelligenti, che lavorano, sudano, lottano, portano avanti la famiglia. Odio la stupidità».

I reality li rifarebbe?
«I reality si fanno per soldi. L’Isola la rifarei. Temptation mai al mondo. Il GF è una prigionia vera e propria. Dovrebbe esserci un grande interesse economico. Non artistico perché di artistico c’è poco. Ritengo artistico quello che faccio adesso, l’inviata un po’ comica con Simona, Paola e Pierluigi. In BellaMa’ e Citofonare RaiDue ho trovato colleghi che sanno usare il mio lato ironico». 

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