Parthenope, l'ultimo trionfo di Paolo Sorrentino è il più dolce: alla faccia di critici e gufi...
Possono dormire sonni tranquilli i critici, i gufi, tutti coloro che godono per gli inciampi altrui, quelli che non vedono l’ora di dire di un artista «è finito» o «non ha più niente da dire», insomma celebarne il decesso professionale. Sì. Tutti costoro sono stati sonoramente smentiti dal risultato al botteghino dell’ultimo film del premio Oscar Paolo Sorrentino (che di quasi tutto si fa una risata): lui è vivo e lotta insieme a noi. La sua ultima fatica cinemagrafica, la coproduzione internazionale Parthenope, è un successo, dati alla mano. Il film che ha goduto di un massiccio battage pubblicitario e la presenza dello schivo cineasta napoletano in parecchi salotti tv, ha sfondato. Parthenope è il primo film italiano del weekend e miglior esordio di un film drammatico italiano nel post pandemia.
Con un incasso nel primo weekend di 1.907.132, con 529 sale e la media cinema 3.605, complessivamente, con l’incasso delle anteprime, Parthenope ha totalizzato ad oggi 2.192.681 euro. Il film italiano si gioca anche un testa a testa con il super campione degli incassi Venom - The Last Dance, in cui Tom Hardy torna a interpretare uno dei più celebri e complessi personaggi della Marvel: domenica l’ha spuntata Sorrentino con 544mila euro e un totale di quasi 4,6 milioni, mentre il cinecomic si è fermato a 413mila, raggiungendo quota 5,8 milioni. Completa il podio Berlinguer - La grande ambizione, con Elio Germano che conquista un incasso di 339mila euro e 1,1 milioni. Il Robot Selvaggio incassa 211mila euro e sale a 5,5 milioni, Longlegs ottiene quasi 176mila euro e sale a 983mila.
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Il film di Sorrentino, un’epopea ambientata a Napoli con la giovane attrice Celeste Dalla Porta, allo scorso Festival di Cannes non aveva raccolto premi né critiche entusiastiche. Però l’estetica e lo stile inconfondibile di Sorrentino, 54 anni, vincitore dell’Oscar con La Grande Bellezza, hanno comunque garantito alla pellicola un notevole esito. E poi, particolare non da poco, abbiamo potuto godere della presenza dell’artista in tv, lui che non è solo un regista, ma anche uno scrittore (Hanno tutti ragione), un battutista e financo un filosofo, passateci la definizione. Da Geppi Cucciari in Rai, a Splendida Cornice, è stato coinvolto dalla conduttrice in un simpatico siparietto in cui lui doveva provinare un suo fan che aveva già precedente cassato per la serie The Young Pope; nonostante le adulazioni, lo tratta malissimo: «Confermo: è no».
Ospite di Massimo Gramellini, su La7, insieme a Roberto Vecchioni, Sorrentino ha regalato una riflessione originale e anti conformista dei giovani di oggi. «I ragazzi che sto incontrando sono nettamente migliori», dice il cineasta di Le conseguenze dell’amore, «di quando avevo 17 o 18 anni io. Estremamente intelligenti, colti, speculativi. Penso ci siano troppi luoghi comuni intorno a loro». Nello stesso programma ha anticipato quale potrebbe essere il suo prossimo soggetto: nientemeno che un film su Diego Armando Maradona. «Ho voglia di raccontare Maradona. Ma è anche molto difficile creare una finzione su un personaggio che è stato molto cinematografico». E la scrittura della sceneggiatura, forse, potrebbe nascere dal primo incontro del regista con il campione argentino. «L’ho visto allenare su un campo da tennis, di nascosto dal Napoli, prima dei Mondiali dell’86 - ricorda per un’ora ha tirato il pallone all’incrocio dei pali».
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