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Paolo Kessisoglu glaciale su Luca Bizzarri: "Vite separate, perché non lo chiamo"

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Ha scritto una canzone, C'è da fare, per raccogliere fondi per le vittime del Ponte Morandi. Quindi Paolo Kessisoglu, comico genovese cresciuto con I cavalli marci, passato da Ciro il figlio di Target e ora ospite fisso di Giovanni Floris a DiMartedì, in coppia con il sodale Luca Bizzarri, ha fondato una onlus con lo stesso nome insieme alla moglie Silvia Rocchi, dedicata al disagio giovanile post-Covid. 

Due attività, queste, in cui un po' a sorpresa non ha coinvolto Bizzarri. "Teniamo separate le nostre vite individuali", sottolinea in una lunga intervista al Corriere della Sera.

 

 

 

"Quando ha un problema personale lo chiama?", gli chiedono. E Kessisoglu risponde con grande (e un po' sorprendente) sincerità: "No, ho amici più vicini, sebbene Luca sia una persona che stimo sul piano professionale, e gli voglio bene. Ma le nostre vite sono separate". Insomma, coppia di fatto in tv (e spesso anche al cinema), ma non nella vita di tutti i giorni.

Proprio al grande schermo sono legati gli "stati di grazia" di Paolo: "Se dovessi sceglierne una, è la partecipazione all’unica mega produzione internazionale: Asterix alle Olimpiadi". "Si apre l’ascensore e ci trovi Alain Delon con Benoît Poelvoorde. Oppure vai in un camerino che pensi sia per sei e invece scopri che è il tuo, magari con un catering per un banchetto nuziale. O fai una scena con Depardieu e lui non c’è" perché lui, da grande star, "fa solo i primi piani. Per tutto il resto ci sono le controfigure".

 

 

 

Di Delon, ricorda, "non ho una immagine bellissima, perché fece una battuta molto razzista sui giocatori della Francia dopo la partita che vincemmo noi agli europei: infatti lui era contento. Depardieu era molto simpatico, ma anche molto pesante: volgarissimo, non maleducato, continuava a fare battute sul sesso".

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