Paola Marella, le parole del prete sono un macigno: "Mentre Milano sfilava..."
"Penso a un certo modo di essere nella città e di non enfatizzare i momenti che sono invece quelli decisivi, quando incontriamo gli ostacoli della malattia…": don Luigi Garbini lo ha detto durante l'omelia di sei minuti al funerale di Paola Marella, architetto e star televisiva morta sabato 21 settembre a 61 anni per via di un tumore al seno. L'ultimo saluto oggi, lunedì 23 settembre, nella Basilica di San Marco a Milano. "Una discrezione - ha continuato il sacerdote - che certamente è un tratto spirituale, un tratto spirituale che si unisce, credo, a un modo di essere che appartiene ancora a Milano… Ripenso a questi ultimi giorni, all’ultima visita all’ospedale San Raffaele: mentre la città sfilava, Paola era ferma a letto nella sua eleganza".
Al funerale tanti colleghi e amici della Marella, tra cui lo chef Alessandro Borghese, vecchi compagni di scuola, architetti, designer, imprenditori della Milano di zona Brera. Dai loro racconti emerge una donna genuina, non costruita, e soprattutto con un'eleganza innata, una donna perbene. Il prete ha raccontato che durante la lunga fase della malattia, c’erano stati altri incontri con Paola. Incontri "di pochissimi minuti e sempre con grande gentilezza", nella casa in cui l'architetto viveva insieme al marito e al figlio. In quei momenti - ha aggiunto don Garbini - "ci si poneva delle domande" cui, ha ammesso il sacerdote, "io non sapevo rispondere".