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Affari Tuoi, cari sinistri: Stefano De Martino vola

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Giampiero De Chiara
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Stefano De Martino continua a macinare ascolti. Ed è pronto a scontrarsi, domenica 22, con il nuovo programma di Amadeus sul Nove (Chissà chi è) e da lunedì anche Striscia la Notizia. Nell’attesa di queste sfide martedì sera, su Rai 1, Affari tuoi (ripartito lunedì 2 settembre) ha superato, per la la prima volta, i 5 milioni con il 24,7% di share. Un biglietto da visita non indifferente, certificato anche dagli ottimi ascolti delle scorse settimane. Numeri che il conduttore di Torre Annunziata si porta dietro pronto nella sfida ad Amadeus e alla coppia Hunziker-Frassica conduttori di Striscia. Al di là di chi vincerà De Martino sta superando l’esame come conduttore dell’access prime time di Rai 1. Gli spettatori che lo avevano seguito in Stasera tutto è possibile e soprattutto in Bar Stella (entrambi in onda su Rai 2) sapevano già che il conduttore aveva la stoffa per essere alla guida di un colosso come Affari Tuoi ereditato proprio da Amadeus. E al di là di qualche emozione (plausibile) nei primi giorni, il 34enne conduttore ha dimostrato di poter gestire e condurre in porto uno show su cui la Rai ha puntato molto.

CARATTERISTICHE
Ci è riuscito grazie anche a quelle caratteristiche che lo hanno fatto apprezzare dal pubblico: una forte empatia e molta ironia. C’è chi, invece, non ha gradito il suo modo di condurre e lo ha criticato fortemente: «Il vero dramma, ripeto, è che in tv ci si abitua a tutto: dopo che una persona appare un discreto numero di volte diventa parte del paesaggio televisivo», ha scritto Aldo Grasso sul Corriere della sera. Un giudizio che non è solo non condiviso dal pubblico televisivo che potrebbe - come scrive Grasso - davvero “assuefarsi” a quello che comunque il piccolo schermo può offrire, ma neanche da chi la televisione la fa da tanti anni. «Ho seguito Stefano De Martino, mi piace, lo trovo bravo ad Affari tuoi, gli serve solo un po’ più di disinvoltura. Quel gioco l’ho condotto, e non è facile», ha ricordato Antonella Clerici in una recente intervista. Ma anche un altro “mostro sacro” della tv dei nostri giorni come Paolo Bonolis ha apprezzato lo stile di De Martino. «Ha grandissime potenzialità, è un bellissimo figliolo, è molto bravo, è empatico. Andrà sicuramente migliorando strada facendo perché secondo me affronta uno scalino importante». E se due big come Clerici e Bonolis fanno il loro endorsement nei suoi confronti, De Martino può essere contento e soddisfatto. Lui alle critiche non risponde e alle piccole provocazioni sul confronto con Amadeus non ci casca. «L’ho sentito. Mi ha dato dei consigli. Spero porti bene a tutti e due come già accaduto quando lui ha lasciato Stasera tutto è possibili e sono subentrato io. Poi lui ha fatto Sanremo con cinque Festival».

AMBIZIOSO
Il ragazzo è ambizioso e non lo nasconde, ma rimane sempre garbato e mai sopra le righe. Non dà peso delle beghe politiche che hanno fatto diventare un caso la scelta della Rai di affidargli Affari Tuoi e elegantemente non rilascia dichiarazioni che possono sembrare false o inverosimili. Come quella di Amadeus che, interpellato sulla nuova edizione di Affari Tuoi di De Martino, dice che, «non guardo mai i programmi che ho condotto, sarebbe come guardare cosa fa la tua ex con il nuovo fidanzato». De Martino nel frattempo continua a fare ascolti, la Rai se lo gode e lui continua ad essere l’uomo televisivo del momento. Un altro big del piccolo schermo come Bruno Vespa lo ha intervistato per il suo programma Cinque minuti. E anche lì De Martino ha confermato alcune delle qualità che lo rendono popolare. Prima l’ironia: «Ad Affari Tuoi tifo sempre per i concorrenti e siccome la stagione è partita da poco e ci sono state parecchie vincite, dico sempre che a breve mi licenzieranno perché è un’edizione troppo fortunata». E poi la riconoscenza: «La mia più grande soddisfazione è stata ricomprare quella che era la casa dei miei nonni a Torre Annunziata per ricambiare i sacrifici che i miei genitori hanno fatto per me, ma soprattutto per conservare la memoria fisica di quelle mura di tutti noi figli e nipoti».

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