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Porta a Porta, la promessa di Bruno Vespa: "Più esigente, meno garbato"

Marco Rocchi
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Al via stasera la trentesima stagione di Porta a Porta e la terza di un successo sorprendente come la striscia quotidiana Cinque minuti, una novità ormai consolidata e premiata dal pubblico che ha sfiorato nella scorsa edizione il 22% di share. Diverso il discorso per Porta a Porta che, dopo quasi tre decenni di trasmissioni, fa più fatica.

Ad ammetterlo in primis è proprio Bruno Vespa che riconosce come la sua creatura sia penalizzata in primo luogo dall’orario che scivola sempre più avanti, senza un traino adeguato, tanto da necessitare una rivoluzione importante in quella che è la “terza Camera” della Repubblica italiana. I politici ci saranno ma quando avranno qualcosa di nuovo da dire. Prima ospite dovrebbe essere la premier Meloni. «Spero venga quando capiremo quali deleghe avrà Fitto in Europa. Vediamo se sarà questa settimana».

 

 

 

TRA POLITICA E CRONACA

Per il resto, nonostante ammetta candidamente che la politica non attiri più come una volta, Vespa non perde certo il gusto di infilarsi nel dibattito all’interno del campo largo di centrosinistra, invitando la segretaria dem Schlein ma anche il leader M5S Conte e Matteo Renzi a un confronto che sarebbe sicuramente pepato.

Per il resto, ad attirare il pubblico rimane per lo più la cronaca. Non a caso stasera la storia d’apertura della prima puntata di Porta a Porta sarà un approfondimento sul misterioso affondamento del Bayesian a largo di Palermo. Sarà ospite Giovanni Costantino, amministratore delegato di Italian Sea Group «per tentare di capire, noi ancora non ci siamo riusciti, cosa è successo quella notte sul veliero affondato in Sicilia».

Fresco dei suoi 80 anni che definisce al pari di una «nuova giovinezza», Vespa si appresta dunque a iniziare la sua ennesima stagione in Rai con un piglio che sarà nelle interviste «un filino più esigente e un filino meno garbato» annuncia, creando tra le pareti di viale Mazzini - già solo per questo - un leggero sussulto. «Porta a Porta va in onda dal 1996. Il problema è l’orario terribile di collocazione» e soprattutto il traino troppo fiacco. «Pensate che, su 110 puntate, in 68 siamo partiti sotto l’8%, 48 volte sotto il 7%. Il nostro problema quindi è risalire, risalire, risalire. E non è semplice» analizza il giornalista che poi si sbottona. «Cosa chiedere ai vertici della Rai? Io sono sempre stato un uomo di azienda, il mio auspicio è che ci siano buoni film che facciano da traino. Il gioco di palinsesto però è un gioco perverso e meraviglioso» nel quale Bruno per quello che può si butta e da vecchio lupo di mare ci mette del suo annunciando una sfilza di cambiamenti a partire proprio dalla struttura interna e dall’estetica dello studio e della grafica.

 

 

 

CAMBIAMENTI E SOTTRAZIONI

«Quest’anno cambieremo e lo faremo per sottrazione» ha annunciato il conduttore. «Toglieremo delle cose a partire dal tavolo centrale che sarà sostituito con delle comodissime poltroncine. Poi avremo meno ospiti o meglio ospiti più importanti che saranno trattati in maniera più attenta» ha proseguito, sottolineando che saranno eliminati riquadri e cornici e sarà allestito un videowall gigante.

Quanto agli ospiti non politici, in arrivo nei prossimi giorni Daniela Zuccoli, la vedova di Mike Bongiorno del quale si celebreranno i 100 anni dalla nascita e i 15 dalla morte e, ovviamente, il conduttore Rai del momento, Stefano De Martino. Nessuno spazio, invece, per personaggi come Maria Rosaria Boccia, la protagonista femminile dell’affaire Sangiuliano: «Non intendo prestarmi ad essere uno dei suoi strumenti».

Perché, con o senza cda, Bruno Vespa e Porta a Porta, anche in versione un po’ più corsara, restano comunque il più possente contrafforte istituzionale di viale Mazzini. A tal punto che il saggio Vespa, in conclusione, si riserva anche un augurio per i giovani che volessero intraprendere la carriera giornalistica con l’invito ad essere «garbatamente sfrontati senza avere paura di niente». Come dire: lunga vita alla nuova Porta a Porta corsara.

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