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Antonella Clerici, confessione da brividi: "Perché voglio preparare il mio funerale"

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"Mi piacerebbe molto preparare il mio funerale": Antonella Clerici lo ha confessato alla rivista 7 del Corriere della Sera. Poi ha aggiunto: "Ho sempre chiesto: mettetemi nel mio bosco, non davanti alla casa. In quel bosco si dice che si incontravano una coppia di amanti, due pastori. Si trovavano vicino al ruscello. Ho detto a Vittorio (suo compagno, ndr) che vorrei costruire lì un tempietto scintoista. Poi, odio l’idea della bara chiusa. Se mi bruciano non vorrei usassero la fiamma ossidrica: preferirei la pira al posto del forno crematorio. Per il mio funerale, insomma, mi piacerebbe dire la mia".

Parlando, invece, della sua recente operazione al seno, la Clerici ha raccontato: "Ho avuto fortuna. Se non fossi andata quel giorno a Roma e non avessi incontrato il mio ginecologo di una vita che mi ha detto 'ti devo guardare quella cisti che abbiamo visto a novembre'... Non so cosa sarebbe successo. A volte il tempo devi batterlo sul tempo. E così la risonanza, l’operazione… Se non avessero capito subito probabilmente avrei avuto problemi gravi. Quella ciste era border line". E ancora: "Ora voglio andare a trovare ad Assisi Carlo Acutis (morto nel 2006 a 15 anni, verrà proclamato santo, le sue spoglie si trovano ad Assisi, ndr): mentre andavo a Roma guardavo Instagram e mi compariva lui, l’ho vissuto come un segno. L’ho pregato a lungo. Da quando ho fatto l’operazione non mi è più comparso.. Sa, sono molto credente"

 

 

 

Alla domanda su eventuali rimpianti, invece, la conduttrice ha risposto: "Mi sono persa qualche recita scolastica di mia figlia. Ma perché ho dedicato tutta la mia vita al lavoro. Non è che ho fatto chissà che…. Non sono una di relazione. Ho sempre preferito rimanere chiusa nel mio guscio. E non perché fossi snob ma perché io ho fatto questo lavoro per il mio pubblico. E mi è sempre piaciuto essere riconosciuta per strada dalla gente comune e avere il loro amore. Il lavoro è la mia passione. Non ho hobby. Anzi no, forse uno: vedere case. Sarei stata una immobiliarista straordinaria. E poi le farmacie. Volevo aprirne una mia. Anche perché sono ipocondriaca: possiedo un armadio enorme con tutte le mie medicine, e ogni tanto me le guardo, controllo le scadenze... Poi il cibo, i ristoranti, gli amici. Cose molto semplici, insomma". 

 

 

 

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