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In Onda, Magliaro: "Non lo dico io, ma il professor Sturla", sinistra spianata

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La telecamera della regia internazionale alla Cerimonia di chiusura dei giochi olimpici di Parigi 2024 ha indugiato su di lei più che su tutti gli altri atleti, all’ingresso nello Stade de France. Stiamo parlando di Imane Khelif, la pugile algerina che ha vinto l’oro nella categoria 66kg ma ha fatto tanto discutere per i suoi livelli elevati di testosterone, che l’avrebbero, secondo i critici, favorita oltremodo nella competizione nei confronti di altre donne, compresa l’azzurra Angela Carini.

A In Onda, talk di approfondimento politico estivo di La7 condotto da Marianna Aprile e Luca Telese, si discute anche di questo, in una giornata comunque stravolta da eventi drammatici sia nel conflitto russo-ucraino sia in quello nella striscia di Gaza.

 

Telese chiede a Massimo Magliaro, ospite in studio ed ex-capo Ufficio stampa del Msi-Dn dal 1977 al 1990, se questo oro abbia cambiato l’atteggiamento della destra nei confronti della Khelif. Queste le parole di Magliaro: “Credo che il problema della medaglia d'oro della pugile algerina segni un punto di non ritorno. Queste olimpiadi sono state fatte all'insegna di un tipo di regola del ‘ognuno fa per sé’, non ci sono regole omogenee per tutte le discipline sportive. La prova è stata lo scontro tra la Federazione europea della boxe e quella mondiale. Questo non lo sto dicendo io, l'ha detto un personaggio molto importante che è il professor Sturla, il quale è capo dell'ufficio medico e della commissione medica del pugilato europeo ed è co-presidente della Commissione medica del pugilato mondiale. Ha detto che in questa maniera non si può andare avanti, bisogna fare delle leggi e, per quanto riguarda l’oro di Khelif, non è questione di legittimità, ma di necessità da parte del Cio di dotarsi di un regolamento omogeneo”.

 

 

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