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Il solito Spielberg fa impennare l'Auditel

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Klaus Davi
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Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo

CHI SALE (Lo Squalo, Rete 4) Davvero si resta di stucco a guardare la curva de Lo squalo diretto da Steven Spielberg venuto alla luce nel 1974 e andato in onda venerdì in prima serata su Rete 4. Mai come in questo caso l’andamento del cosiddetto minuto per minuto ci racconta qualcosa delle paure recondite degli italiani. Partito con un traino praticamente inesistente, lo storico film ha chiuso al 10% di share con punte di 600mila spettatori, arrivando in alcuni casi a superare le ammiraglie Rai 1 e Canale 5.

A 50 anni dalla sua distribuzione nelle sale, esercita ancora sul pubblico un’attrazione così “morbosa” (detto senza moralismi) e ci racconta qualcosa della nostra collettività. Il terribile squalo che minaccia la piccola comunità dell’isola di Amity rappresenta una metafora di tutti noi che ci sentiamo accerchiati e intimiditi da vari fattori: guerre, immigrazione incontrollata, rigurgiti antisemiti, dittature gender imposte da certe élite progressiste. Un conflitto che ritroviamo nella trama: il protagonista, il capo della polizia Martin Brody (Roy Scheider), che avverte subito il pericolo, e il sindaco, che invece lo sottovaluta, appaiono come una perfetta metafora di quanto stiamo vivendo ora. Cifre da capogiro nella parte finale che coincidono con la leggendaria caccia sulla barca del capitano Quint e la spettacolare uccisione dello squalo da parte di Martin.

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