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Usa e Canada, gatti no-stop al cinema. L'esperimento diventa realtà e fa il record di incassi

Alessandra Menzani
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 Ipnotici, teneri, rilassanti, financo terapeutici. Anche se spesso creano dipendenza. I video di gatti sono un grande classico dei social e del web in generale: se ne trovano milioni, forse miliardi, gatti che dormono, gatti che corrono, che fanno le fusa, cuccioli, gatti maturi, maschi, femmine, gatti in tutte le salse. Una grossa fetta di pubblico trova questo genere imprescindibile, anche se magari in casa un gatto non lo hanno, mentre chi lo possiede e viene definita “gattara” non si offende, anzi: è un vanto.

GENERE GETTONATISSIMO

Avendo intuito l’enorme potenziale della materia (“video di gatti”) qualcuno ha pensato bene che il croccante filone fosse spendibile non solo sul web, ma anche nelle sale cinematografiche che hanno sempre bisogno di un po’ di sostegno. Dopotutto c’è gente che guarda Wolverine e quelle diavolerie lì, i gatti al confronto sono capolavori. È infatti accaduto un fatto strano, nei giorni scorsi, nell’ambito del Cat Video Fest, non esattamente un festival cinematografico quanto piuttosto un evento di nicchia. Un centinaio di cinema tra Stati Uniti e Canada hanno infatti proiettato 73 minuti di video di mici da tutto il mondo sul grande schermo e l’iniziativa ha registrato un successo clamoroso.

 

L’edizione 2024, stando a quanto riportato da Variety, ha raccolto circa 280mila dollari, più del doppio dello scorso anno. Contestualmente, sono stati raccolti circa 30.000 dollari in beneficienza da destinare ai rifugi per animali e organizzazioni no profit. Il successo è stato tale che numerosi cinema hanno deciso di aggiungere ulteriori date all’evento. Ideato da Will Braden, il Cat Video Fest è un’iniziativa nata con uno scopo benefico nel 2016. Da allora, spende una parte dell’anno a raccogliere insieme video da tutto il mondo, un’altra a montare il filmato e quindi la restante per coordinare l’evento con il distributore Oscilloscope Labs. «È il mio lavoro a tempo pieno. Il mio biglietto da visita dice che guardo video di gatti» ha detto Braden a Variety, suscitando sicuramente l’invidia di molti.

In questo caso non c’è nessun trucco: si tratta proprio di 73 minuti senza pause di gatti, presi da Youtube, Facebook, Instagram e quant’altro. Mici che suonano il piano, che si fanno coccolare, che tormentano cani, che fanno parkout sulla sigla di The Office e tanto, tanto, tanto altro ancora. Gli amanti dei mici ora hanno un solo desiderio: che il Cat Video Fest possa diventare internazionale e il format esportato anche nei propri Paesi. C’è qualcuno in Italia che pagherebbe un biglietto per vedere video di gatti sul grande schermo? Sicuramente sì.

VOGLIA DI MICI

Perchè bisogna ammette che la voglia di gatto è qualcosa di effettivamente incontenibile, visti i “Mi piace” che accompagnano ogni foto felina postata sui social. E al cinema, quest’anno, sono usciti ben due film (veri) dedicati all’amico a quattro zampe. Si tratta della pellicola Vita da gatto, tratto dal romanzo Rroû, classico francese di Maurice Genevoix che ha incantato intere generazioni: è la storia di un gattino vivace e curioso che si annoia nella sua vita di gatto domestico a Parigi; il suo destino cambia quando la decenne Clémence lo porta nella sua casa di campagna nel cuore dei Vosgi.
E poi c’è il film d’animazione Garfield, uscito lo scorso maggio con buoni risultati al box office terzo film (il più riuscito) sul gattone creato da Jim Davis. Per tutti i gusti.

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