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Roberta Capua, la morte dei genitori e l'addio al marito: "Come sono rinata"

Daniele Priori
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Il 2023 per Roberta Capua è stato «un anno terribile» ma ora è tempo di rinascere e guardare avanti. La conduttrice, attualmente nello staff del programma Bella Ma’ di RaiDue con Libero ripercorre la sua carriera, nata con l’elezione a Miss Italia, e il terribile pit-stop dello scorso anno coinciso con la separazione dal marito, l’imprenditore bolognese Stefano Cassoli, dopo un matrimonio lungo tredici anni, nel corso dei quali è nato il suo unico figlio Leonardo e prima ancora, sempre lo scorso anno, la morte del papà e a pochi mesi di distanza della mamma, Marisa Jossa, eletta Miss Italia nel 1959 dalla quale Roberta, unico caso nella storia lunga otto decenni del concorso, di passaggio ereditario della coroncina. Ora il pensiero è per il futuro. A fronte di chi l’ha già collocata nel prossimo cast di Ballando con le stelle, la conduttrice rilancia «Ho risposto a una domanda. Mi hanno chiesto se mi piacerebbe partecipare e ho detto di sì, come a voi di Libero confesso che mi piacerebbe davvero tanto condurre un quiz show. Il mio vero sogno sarebbe quello perché li guardo anche da spettatrice e di solito sono condotti quasi unicamente da uomini» .

Roberta, come ogni annodi questi tempi si torna a parlare di un possibile ritorno di Miss Italia in tv. Cosa ne pensa lei che nel concorso di bellezza fondato da Enzo Mirigliani ha mosso i primi passi?
«Miss Italia è un pezzo della storia del nostro Paese al quale io indubbiamente sarò sempre grata e resto molto legata perché mi ha dato davvero tantissimo, però oggi bisogna riconoscere che forse ha fatto il suo tempo e per questo sia un po’ passata di moda. Oggi le ragazze cercano una visibilità diversa attraverso il web. Vogliono fare tutte le influencer. Anche perché c’è da dire che i giovani non guardano proprio la tv. Glielo dico da mamma di un figlio adolescente. Per loro esiste solo quello che accade sui social».

 

 

Quindi in una sola risposta ha smontato prima Miss Italia, poi la televisione...
«Semplicemente le dico quello che penso. Anche se il concorso tornasse in tv non sarebbe più l’evento mediatico che fermava l’Italia negli anni 90 che sono stati gli anni veramente gloriosi del concorso con Fabrizio Frizzi, Carlo Conti, successivi alla mia elezione che andò in onda ancora in tono minore su Canale 5. Dopo è esplosa questa voglia che ha reso Miss Italia davvero importantissima...»

A lei non piacerebbe ad esempio condurre una versione magari assai modernizzata di Miss Italia in tv?
«Penso sia molto difficile rendere moderno qualcosa che è una sorta di liturgia. Non la puoi stravolgere. Sarebbe molto difficile cambiarlo.
Non saprei nemmeno come pensarla una versione moderna. Si potrebbe dire che per alleggerirlo si potrebbero concentrare le attenzione solo sulle finaliste come fanno nei concorsi internazionali ma non so se basterebbe a riaccendere l’ interesse della gente».

Lei ama sfidarsi. È stata anche la vincitrice della prima edizione di Master Chef Celebrity. È anche una cuoca provetta quindi?
«Sì. Mi piace cucinare, Così quando ho saputo che c’erano i provini di Master Chef ho detto perché no? Era mettersi in gioco attraverso una passione. Ed è stata una delle esperienze che mi ha dato maggiore soddisfazione. Mostrare una capacità che il pubblico non si aspetta è stato gratificante, divertente. Poi dopo è diventato anche lavoro, perché subito dopo ho fatto dei programmi di cucina per tanti anni».

Quindi par di capire non abbia mai temuto di... profumare troppo di sugo come qualcuno rimproverò alla Clerici. Giusto?
«Trovo quella battuta assolutamente stupida.
Antonella è una grandissima professionista che ha portato una fascia oraria come quella del mezzogiorno ai successi che conosciamo. Essere pop è un valore aggiunto e magari tutti riuscissero ad essere comunicativi come Antonella Clerici. Ma spero sia stata detta senza pensare perché non credo davvero si possa dire intenzionalmente una cosa così stupida».

Da quando lei è divenuta famosa giovanissima ad oggi, la tv è cambiata in meglio o in peggio? E cosa pensa dell’ampliamento dell’offerta anche nella tv generalista che non è più a due poli ma a tre o forse quattro considerando il Nove e La7?
«Per un verso è cambiata in meglio. C’è un’offerta molto più ampia. Ognuno può scegliere davvero con coscienza quello che vuol guardare e c’è questa possibilità di fruirla anche in maniera diversa. Non solo sul divano di casa ma anche su altri dispositivi. Se parli di contenuti, anche quelli si sono adeguati ai tempi. Oggi guardiamo tantissime serie, una volta c’era lo sceneggiato che poi diventato fiction, poi serie tv. Per il resto del palinsesto la tv non è che in realtà si sia rinnovata tantissimo, soprattutto nei canali generalisti. Per vedere qualcosa di diverso e più nuovo bisogna andare sulle piattaforme e anche lì comunque si comincia a fare riferimento come modello alla televisione generalista».

A proposito di pubblico televisivo. Non tutti sanno che la professoressa Ilaria Capua, nota virologa, è sua cugina. Siete in contatto? Come prendete il fatto che, specie in epoca Covid, ogni tanto sui giornali ad esempio scambiavano i vostri nomi di battesimo?
«I nostri padri erano fratelli. Però ci siamo sempre frequentate poco perché abbiamo sempre vissuto in due città diverse così come profondamente diversi sono i nostri ambiti lavorativi.
Ma in famiglia ovviamente siamo estremamente orgogliosi di lei. Di quello che ha fatto e continua a fare. È un’eccellenza scientifica del nostro Paese».

Restando in famiglia. Recentemente in una intervista ha annunciato di aver divorziato da suo marito. Ha detto di essersi sentita abbandonata... È stata così traumatica la sua separazione?
«In realtà è avvenuta in maniera consensuale.Ho parlato di una sensazione di abbandono perché venivo da un anno molto duro nel quale ho perso mio padre e mia madre in pochissimo tempo e non ho avuto una spalla su cui piangere perché nello stesso tempo stavamo affrontando l’iter della separazione che è sempre molto complicato e doloroso. Sono ferite profonde ma adesso voglio guardare avanti col sorriso. Ho 55 anni, un figlio di 16, la vita va avanti e ho ancora tantissime cose da fare, da vedere, da vivere e penso che la vita mi possa ancora sorprendere...».

Un messaggio, se ne ha uno, per donne che a 50 anni vengono lasciate sole da compagni o mariti?
«Se sono riuscita a superare questo momento di crisi così forte è grazie alle amiche, Credo tantissimo nella solidarietà femminile quando amicizia è sincera. Ognuna mi ha aiutato in maniera diversa. L’amicizia è un valore fondamentale che ho sempre tenuto molto in considerazione, ora più che mai diventato centrale. Ho capito che senza le mie amiche non ce l’avrei fatta, per cui sento di dover essere molto riconoscente con loro».

Il fatto che anche in politica si stiano segnalando figure femminili alla guida dei principali partiti e delle istituzioni. Che segnale è a suo giudizio?
«Direi che è finalmente il segnale del fatto che le cose stanno cambiando. C’è ancora tanto da fare ma non è più come una volta. Non più professione ad appannaggio unico degli uomini anche se ancora ci sono disparità da superare, per esempio fra i salari».

La sua speranza più grande.
«Di poter continuare a stare bene in salute. Anche perché vorrei diventare nonna e ci vorranno ancora un bel po’ di anni».

 

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