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Wanna Marchi e Stefania Nobile, "cosa ci regalano i clienti"

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Sono passate dalle stelle alle stalle, Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile. E ora, a giudicare da quanto confessato dalla rampolla della più famosa tele-imbonitrice italiana, sono tornate lassù, tra le stelle e il lusso più sfrenato. 

Protagoniste di un travolgente successo negli anni Ottanta, con i loro beveroni dietetici, quindi diventate fenomeno di costume insieme al sedicente Mago do Nascimiento insieme al quale leggevano le carte a telespettatori e telespettatrici un po' allocchi, mamma e figlia sono state condannate per bancarotta fraudolenta, truffa aggravata e associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Una mazzata che le ha condotte in carcere, ma mai di fatto lontano dai riflettori.

Intervistate dal settimanale Gente, con la solita sfacciataggine ora sbattono in faccia ai detrattori la loro ritrovata fortuna, a 9 anni dall'uscita dalla cella. Si parte con un servizio fotografico ad altissimo tasso di "rosicata": mamma e figlia appaiono a bordo di una Lamborghini Urus (modico valore di 250mila euro), roba vietata ai comuni mortali (foto del settimanale Gente).

 

 

 

"È la stessa vita che facevamo all'epoca del processo. Insieme a Davide Lacerenza, mio compagno di allora - ha spiegato la Nobile -. Avevamo investito nella ristorazione e in alcuni locali tra Milano e l'Albania. E continuo a portare avanti queste attività. Mia mamma sta con me anche perché i clienti vogliono al tavolo Wanna Marchi: amano e desiderano ascoltare i suoi racconti". 

"Noi viviamo nel lusso - spiega ancora Stefania -: bevendo champagne! Tutte le sere beviamo bottiglie pazzesche che ci offrono i clienti dei locali, mangiamo caviale e facciamo una vita bellissima, ma non spendiamo niente. Io sono una dipendente del mio ex compagno. Ho uno stipendio buono. Prima guadagnavo miliardi ma non avevamo il tempo di spenderli. Oggi non guadagniamo le stesse cifre, ma abbiamo imparato a goderci la vita"

"Vorrei rivedere mia madre in televisione. Quello è il suo posto - è l'unico sogno ancora da realizzare -. In un talk in cui raccontare storie di persone come noi, che sono cadute e si sono rialzate. La tv di adesso, così disfattista e falsa è pessima".

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