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Mediaset, cala la scure di Pier Silvio Berlusconi: una sola bocciatura eccellente

Fabrizio Biasin
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Pier Silvio (Berlusconi) ci sa fare e ti ricorda che alla fine dell’ambaradan ci si potrà abbuffare con i mitici “paccheri”, questa volta serviti in versione estiva e al sapor di pesto ligure. Signori, parliamoci chiaro: da soli valgono la trasferta a Cologno.

Terminati i convenevoli andiamo al punto, ché fare il riassunto dell’incontro andato in scena ieri mattina nella sede del Biscione è cosa affatto semplice. Prima però, un paio di doverose osservazioni. Il Gruppo Mediaset è in eccellente salute e stiamo parlando di ricavi e ascolti.

 

 

 

Nella prima parte della stagione ha battuto la concorrenza (leggi Rai ma pure Discovery) nello share medio sulle 24 ore e pure in quello di prima serata. Parliamo di target commerciale, quello che piace agli investitori e, di riflesso, alle emittenti che non possono papparsi il canone. Il distacco con gli avversari è notevole e non staremo qui ad annoiarvi ma è bene che lo sappiate: può piacere o non piacere ma quanto a «intercettare l’interesse degli italiani» i “Piersilvi” ci sanno fare eccome.

Ebbene, voi penserete che questo salamelecco è stato messo su carta in seguito all’assaggio del pacchero e che quindi sia frutto di un lavoro non intellettualmente onesto, ma qui vi sbagliate: i numeri sono numeri. E ora il resto (i virgolettati sono tutti dell’ad). A Pier Silvio la nuova edizione del Grande Fratello «al netto di qualche errore» è piaciuta «ma non c’entra il trash, non c’è mai stato nessun diktat da quel punto di vista, semplicemente certi contenuti l’anno scorso mi sembravano offensivi nei confronti del pubblico e li abbiamo corretti». Per lo stesso motivo «L’Isola dei Famosi non mi è piaciuta, ci sono state cadute di stile». Il motivo è legato alla scelta del cast («alcuni concorrenti sbagliati») e alle dinamiche perché «alla base ci deve essere lo spirito di sopravvivenza, i naufraghi devono sentire la fame e portare storie, questa cosa non è stata fatta», ma «rifarei ancora la scelta Luxuria. Certo, deve crescere».

 

 

 

A Pier Silvio il Pomeriggio 5 di Myrta Merlino è piaciuto al punto che «non abbiamo un motivo per non confermarla anche nella prossima stagione» anche perché «non rimpiango la D’Urso e comunque con lei non c’è mai stato un conflitto personale, le auguro ogni bene». A Pier Silvio è piaciuta “molto” anche la prima stagione Mediaset di Bianca Berlinguer, confermatissima sia in prima serata che nel preserale «che comunque non è un segmento semplice su Rete 4». Altre cose per nulla banali.

Pier Silvio, in passato, non ha avuto paura di perdere Maria De Filippi, corteggiatissima da Discovery e per convincerla a restare non le ha offerto il Laghetto dei Cigni ma «stima, amicizia e intesa. Così lei ha deciso di stare con noi. La considero un pezzo importantissimo di Mediaset. Il rapporto è umanamente e professionalmente solido». A proposito della nascita ed esplosione dell’ipotetico terzo polo (Discovery, appunto) Pier Silvio ci tiene a chiarire un concetto: «Se parliamo di sfida tra Davide e Golia è bene chiarire che noi siamo Davide e loro, con le possibilità che hanno, Golia». E comunque «si parla tanto di nuova tv ma poi le loro prime mosse sono state prendere Crozza, Fazio e Amadeus, prodotti di quella che dovrebbe essere la “vecchia televisione” ma non lo è affatto».

E la prossima estate? Diciamo pure che Mediaset nonostante la concorrenza dei grandi eventi («Europei e Olimpiadi per forza di cose faranno diminuire il nostro vantaggio, ma è bene ricordare che non facciamo la corsa sulla Rai») sceglie di non spegnere e accorcia le vacanze: i talk di Rete 4 proseguiranno fino alla terza settimana di luglio, Pomeriggio 5 andrà avanti con la conduzione di Simona Branchetti, Mattino 5 sarà affidato a Dario Maltese, nascerà un nuovo programma “sperimentale” nell’access di Rete4 dal titolo ancora ignoto e affidato alla coppia Roberto Poletti-Francesca Barra (via il 17 giugno), partirà Temptation Island, la versione moderna del Festivalbar (Battiti Live) passerà su Canale 5, le serie turche spopoleranno e, insomma, ci sarà da magnare e da bere per tutti.

Altre faccende. Pier Silvio spinge sul «sistema multimediale che incrocia benissimo contenuto tv e contenuti digitali. È il nostro punto di forza». Aumenterà gli investimenti in ottica fiction («possiamo annunciare che stiamo lavorando alla terza stagione di Viola come il mare», apprezzatissima dal pubblico), sa che senza Champions League «siamo destinati a perdere almeno mezzo punto di share globale, del resto le pay tv sopravvivono grazie alle partite, noi abbiamo la Coppa Italia e valutiamo future opportunità». L’Intelligenza Artificiale? «Un po’ mi spaventa». I Pacchi della Rai? «Penso che Viale Mazzini dovrebbe pensare maggiormente a fare servizio pubblico». Le europee? «Sono importanti, spero che gli italiani lo capiscano. E comunque Forza Italia! Per gli Europei...».

Striscia? «Siamo orgogliosi, penso che Antonio (Ricci ndr) stia pensando di rendere il suo programma più attuale». Il cavalierato a sua sorella Marina? «Meritatissimo, è una persona meravigliosa». Infine papà Silvio a (quasi) un anno dalla scomparsa: «Lo ricorderemo come è giusto che sia. Per me è una data non facile. Da questo punto di vista sono meno risolto oggi di un anno fa. Con tutti i dipendenti faremo questo enorme abbraccio collettivo per celebrare il nostro fondatore. Per lui provo una gratitudine infinita». 

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