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Di Martedì, lite Bocchino-Celestini: "Non mi fa parlare, sa come si chiama questo?"

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A Di Martedì scontro totale tra Italo Bocchino e Ascanio Celestini. Il tema al centro del botta e risposta è sempre lo stesso: il ritornello della sinistra sull'allarme fascismo. Celestini torna a evocare il pericolo di derive autoritarie e Bocchino lo gela subito: "Caro Celestini, lei il fascismo se lo sogna la notte. E le spiego perché. In assenza di programmi elettorali concreti da parte della sinistra, ecco che arriva il sogno del fascismo".

Celestini interrompe a questo punto Bocchino: "Non mi dica che sono fascista. L'ultima volta che l'ha detto di fianco a lei c'era una persona che ha sostenuto di esserlo". Bocchino replica subito: "Non si interrompe chi parla, è la prima regola di un talk show e di fatto chi toglie la parola agli altri è fascista, il fascismo non faceva parlare". Interviene Floris: "Bocchino ha ragione, deve lasciarlo parlare. È vero che stava parlando di lei, ma è giusto lasciar finire chi parla".

 

 

Celestini incassa il colpo e di fatto il match si chiude a favore di Bocchino. Torna la calma in studio e il dibattito prosegue senza intoppi. Ma ormai lo scontro tra Celestini e Bocchino ha quasi una cadenza settimanale.Un appuntamento fisso a Di Martedì

 

 

 

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