Alberto Angela fa rivivere i misteri di Pompei: un unico piano sequenza
Un unico piano sequenza ininterrotto, passo passo, al pari con Alberto Angela tra le rovine antiche ma in realtà anche nuovissime dell’antica Pompei. A meno di dodici ore dall’apertura ufficiale ai visitatori dal vivo, prevista per domani, RaiUno dedica la prima serata di oggi a Pompei. Le nuove scoperte, speciale Meraviglie prodotto da Rai Cultura in collaborazione con il Parco Archeologico e il Ministero della cultura e condotto dal principe dei divulgatori italiani. Tra le più recenti scoperte potremo ammirare una brocca rimasta perfettamente intatta, con il bronzo diventato lucente azzurrite. La meraviglia degli affreschi con Andromeda e Perseo che ha appena reciso la testa di Medusa. E addirittura il disegno di un bambino di allora.
Ma poi, in quel mix inevitabile di curiosità e pathos, anche tutta la disperazione di quella mano che riemerge dalla sabbia, ancora in cerca di salvezza, mentre la corrente di lava e lapilli l’ha ormai fatalmente travolta. Sono queste le ulteriori e più recenti testimonianze riaffiorate da quella città fantasma, divenuta tragicamente museo di se stessa, distrutta e al tempo stesso cristallizzata in un anno preciso: il 79 dopo Cristo, anno della più grande esplosione del Vesuvio, forte al punto da radere al suolo l’intera cittadina di Pompei antica. «Pompei è così, ti da una carezza e poi lo schiaffo. È il bellissimo e poi la morte. La nascita e la fine - ha raccontato Alberto Angela ai giornalisti presentando questo suo nuovo lavoro in cui, assicura il conduttore - ho voluto mostrarla come mai era stato fatto prima», sfidando quasi le leggi del piccolo schermo.
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Questo ennesimo capitolo delle Meraviglie, è stato infatti girato con una tecnica cinematografica, quella cara al regista Robert Altman, un lunghissimo piano-sequenza di due ore e un quarto che non si interrompe mai. «Era una sfida impossibile - ha spiegato Alberto Angela - Volevo darvi la sensazione di essere con me». Per realizzare la puntata, interamente girata nel sito di Pompei all’interno dei nuovi cantieri di scavo, non è stata prevista nessuna interruzione durante tutto l’arco delle riprese: «Nel cinema è avvenuto più volte, ma nella tv forse non si era mai fatta - ha detto il conduttore - Per girarlo sono stati impegnati tre gru, tre operatori, per entrare al meglio nei vicoli, nei corridoi, nelle stanze. Non si poteva sbagliare». Una sfida che a 62 anni- ha concluso Angela - lo ha aiutato per l’ennesima volta «a sentirsi vivo» grazie alla bellezza della cultura che diventa protagonista in tv.
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