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Fabio Fazio, la frase che fa infuriare i vertici di Nove: il retroscena

Daniele Priori
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Ma quale Terzo Polo televisivo. Il Nove è al massimo «un iceberg», poco più che un approdo di fortuna al quale agganciarsi quando gli altri grandi ghiacciai si sono ormai sciolti.

Sono queste le parole (a pensarci bene non proprio lusinghiere) che Fabio Fazio, conduttore di punta della rete ammiraglia del gruppo Warner Bros. Discovery, riserva ai suoi datori di lavoro dalle pagine del quotidiano La Repubblica alla vigilia dell’ultima puntata di stagione del suo programma Che tempo che fa. Un’annata di gloria. Qualcuno parla di cronaca di un successo annunciato, anche se lui si schernisce, «all'inizio non era detto niente, quello che è successo è una grande impresa».

Fatto sta che la rete abituata a prime serate con “Il contadino cerca moglie” battuta pronunciata dallo stesso Fazio scherzando con Amadeus e Fiorello nel collegamento pre-sanremese – schizzata a un 11% di share medio la domenica sera -, deve aver provocato qualche entusiasmo di troppo. E allora meglio stemperare. Senza mai andare sopra le righe, ma sapendo comunque come tenere alta l’attenzione, con i modi e i toni curiali che ormai quasi permettono a don Fabio di dare del tu pure al Papa.

La puntata conclusiva della prima annata di trasmissioni sul Nove, andata in onda ieri, ha confermato il trend. Altri tre super ospiti: Ursula Von der Leyen, Paola Cortellesi, Antonello Venditti. Tutti arrivati negli studi milanesi che Fazio da ormai quasi un anno condivide con l’altro scudiere di Warner Bros. Discovery, Maurizio Crozza. Le ultime tre corone di una lunga serie arrivate in tv a rendere omaggio a colui che, travestito da finto fraticello cercante, in realtà, sulle pagine del quotidiano romano, mette più di un puntino sulle i.

Ricordando al pubblico come proprio lui sia di fatto il signore delle tre televisioni. Uno che dunque può dire ormai con una libertà pressoché totale tutto quello che pensa. Sulla Rai, dove ha trascorso quaranta dei suoi quasi sessant’anni di vita (che il conduttore compirà a novembre). Ma anche sul Nove, dove - lautamente pagato - è approdato la scorsa estate grazie a un’oculata trattativa di lavoro a sei zeri, raccontata come una delle prime epurazioni della Rai meloniana, ma oggi ridimensionata dallo stesso Fazio, che anzi ci tiene a ricordare come il suo contratto non fosse stato rinnovato pure da chi c’era prima. Senza far mancare un’occhiata languida addirittura a Mediaset, dove nella stagione in corso il conduttore ha fatto capolino come co-conduttore su Canale 5 della puntata speciale del “Maurizio Costanzo Show”, nello scorso mese di febbraio. Chiamato da Maria De Filippi e lusingato con una proposta pubblica da Pier Silvio Berlusconi.

E così, l’unica vera staffilata viene riservata paradossalmente ai suoi nuovi editori americani, che a suon di quattrini stanno via via conquistando sempre più grandi firme dalla postazione periferica che è il tasto 9 del telecomando, ma ai quali Fazio, di fatto, fa capire che è sano anche abbassare lo slancio. «Sono trent’anni che parliamo del terzo polo, i ghiacci si sono sciolti e ’sto polo non c’è più. Con i ghiacci sciolti uno va a cercarsi l’iceberg dove lo trova».

 

Parole che non devono essere passate inosservate, e di cui magari il buon Fazio discuterà pure nell’annunciata cena con il nuovo numero uno in arrivo sempre a Discovery, quell’Amadeus eterno entusiasta chiamato a compiere il miracolo di rafforzare il vascello ancora giovane di casa Warner. Mentre il malinconico e pensoso Fabio continua a scorgere l’orizzonte chiudendo con una frase romanzesca: «Anche quello che ti è mancato fa parte di quello che hai avuto». E chissà che non possa tornare ad avere.

 

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