Nemo all'Eurovision: "Si è auto-incoronato non binario, perché l'hanno fatto vincere"
Anche l’Eurovision Song Contest 2024 entra nel mirino delle critiche del generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle prossime elezioni per il Parlamento europeo. La vittoria dell’artista non binario Nemo, che ha dato alla Svizzera la possibilità di ospitare il contest canoro europeo l’anno prossimo, non è andata giù al generale che, attraverso i propri canali social, non ha usato parole tenere, anzi, ha così commentato.
"Il Mondo al Contrario è sempre più nauseante. La dittatura del pensiero unico e delle minoranze colpisce ancora all'Eurovision: il cantante svizzero autoincoronato ‘non-binario’, che sventola una ‘non-bandiera’ anziché quella della propria Patria e solo per questo viene premiato con la vittoria è la plastica dimostrazione della volontà ormai dominante di sradicare cultura, radici, tradizioni. Questa è la ‘non-Europa’ che non vogliamo. E ce la metteremo tutta perché tanto, alla fine, IL CORAGGIO VINCE!”.
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Il riferimento è al suo libro, che ha scatenato tante polemiche per le sue posizioni contro gli omosessuali e le comunità Lgbtq+. Posizione ribadita anche in un recente scontro televisivo con il deputato Alessandro Zan, verso il quale Vannacci era stato altrettanto chiaro: “Lei come omosessuale non rappresenta la normalità”. E lo stesso Vannacci, poi, è stato querelato dalla pallavolista Paola Egonu, perché, sempre all’interno del suo libro, il generale l’aveva aspramente giudicata in base ai suoi tratti somatici, a suo dire non conformi all’italianità richiesta.
"Non dite lui o lei, altrimenti siamo rovinati". Salvini punge il vincitore queer dell'Eurovision
Eppure, il messaggio dello svizzero Nemo, dopo la sua proclamazione, era stato inclusivo e non certo divisivo: “Spero che con questa vittoria ci sia più empatia e comprensione reciproca. Dobbiamo parlare l’uno con l’altro e spero che stasera possa essere un modo per ricordarcelo. Sono semplicemente grato per questa esperienza e per tutti gli amici che ho conosciuto lungo questo percorso. Questa è stata una delle rappresentazioni più queer che abbiamo visto all’Eurovision ed è stato fantastico”.