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Angelina Mango, Eden Golan e l'ombra boicottaggio: Eurovision, televoto stravolto?

Daniele Priori
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L’Italia che guarda l’Eurovision Song Contest ama Israele, se ne frega di tutte le polemiche che da giorni assediano la partecipazione del brano Hurricane cantato dalla bella 20enne Eden Golan, giovane interprete israeliana figlia di ebrei immigrati in Israele...addirittura dalla Russia.

I dati del televoto italiano diffusi per un “inconveniente tecnico” dalla Rai già alla fine della seconda semifinale, parlano chiaro. Il 39% dei nostri televotanti hanno scelto di sostenere la canzone israeliana. Da regolamento non si può votare per il cantante portabandiera del Paese da cui parte la telefonata e i dati devono restare segreti fino al termine della finalissima, in programma stasera a Malmoe. Alfiere che per l’Italia sarà Angelina Mango.

Fiammeggiante e carismatica l’esibizione della giovane interprete lucana. Una perla di eleganza e bellezza rara, esibitasi fuori gara nella seconda semifinale, stupendo tutti e inserendosi a sorpresa tra quelli che, pur se non dati tra i favoriti della prima ora, proprio grazie alla performance dirompente della sua La noia, può sperare di mettere a segno il colpo a sorpresa.

 

 

PRONOSTICI

Del resto, è bene ricordarlo, l’Italia fa parte delle Big 5 (insieme a Inghilterra, Germania, Spagna, Francia e al paese ospitante) ammesse di diritto alla finalissima, dove di sicuro, salvo boicottaggi potenti da parte di altri Paesi, anche Israele a questo punto è tra i possibili vincitori. Il pezzo c’è, l’interprete anche. Di valore in mezzo alla solita sagra in stile “nuovi mostri” mai come quest’anno assatanati, smutandati, lgbt-non binari. Un circo Barnum al quale, salvo sorprese dell’ultimissimo minuti, pare abbiano scelto di sottrarsi i veri protagonisti storici: gli Abba dei quali si celebrano i cinquant’anni dalla vittoria del 1974. A onorarli ci saranno gli Alcazar, quelli di Crying at the discoteque che ascolteremo stasera dal palco dove tornerà come ospite, dieci anni dopo la sua vittoria del 2014, anche la drag queen austriaca col pizzetto, Conchita Wurst.


Il circo, però, non smette affatto di animarsi anche fuori dal palco. Dove studenti pro-Hamas e “gretini” vari dei Fridays for Future ai quali ha dato manforte istituzionale pure la vicepremier spagnola Yolanda Diaz, continuano a chiedere a gran voce l’esclusione della povera Eden Golan, colpevole di rappresentare Israele. Se la Rai si è scusata per l’errore sulla pubblicazione delle percentuali parziali del televoto, non ritenuto tuttavia elemento tale da non convalidare i dati giunti dall’Italia, secondo l’organizzazione, c’è chi anche dall’Italia insiste ad attizzare la brace delle polemiche. Il Codacons (che già nei giorni scorsi aveva chiesto la cacciata della telecronista italiana Mara Maionchi per le sue parole su Tiziano Ferro, perdonate ieri ufficialmente dal cantautore di Latina) stavolta torna a scagliarsi contro la nostra tv di Stato, presentando formale esposto all’Ebu (European Broadcasting Union) organizzatore della manifestazione e all’autorità italiana per la comunicazione, l’AgCom, chiedendo la sanzione della Rai “qualora venissero accertate irregolarità ed errori».

 

 

 

LE POLEMICHE

Un punto di vista molto critico quello dei consumatori italiani cui i media israeliani non fanno, però, molto caso. Se è vero che con una certa enfasi i giornali di Tel Aviv e Gerusalemme oggi sottolineano come “l’errore” della Rai metta in luce come le possibilità di una nuova vittoria israeliana, dopo quella di sei anni fa della cantante Netta, tornino quanto mai «a impennarsi proprio grazie al pubblico italiano». Nella speranza, per la nostra Angelina Mango, che i giurati e i televotanti di Tel Aviv ricambino questo moto di affetto, sostenendo, loro che possono, il nostro Paese che, proprio assieme a quello della Stella di Davide con Eden Golan, portano sul palco due stelline destinate a diventare astri della musica pop, più forti di ogni possibile polemica e delle usuali brutture in scena all’Eurovision.

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