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Concertone, Stefano Massini: "Sono antisfascista, non ho detto antifascista"

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Si parla di morti sul lavoro sul palco del Concertone del Primo maggio a Roma ma Stefano Massini deve comunque fare la sua sparata su fascismo e antifascismo. "Siete 50/60.000 stasera, bellissimi da guardare ma anche terribili da guardare. Siete tanti quanti i morti sul lavoro. Ogni volta che un lavoratore muore sul posto di lavoro è una carneficina, è uno sfascio, un massacro".

Quindi Massini urla: "Sono un antisfascista, perché oggi se dici antifascista ti identifica la Digos. E allora vorrei dire alla Digos, identificateli tutti”. Così lo scrittore attacca dal palco mentre Paolo Jannacci accompagna le sue parole con le note del pianoforte. 

 

 

"Chi muore sul lavoro nuore due volte, la seconda quando dicono che sei morto per un incidente. Chi muore sul lavoro muore tre volte, la terza volta quando non gliene frega un ca*** a nessuno. In Italia si può morire due, tre, quattro volte, la quarta quando ti accorgi che sei morto invano, E da uomo diventi fotografia”, ha aggiunto Massini. La coppia ha poi proposto il brano ‘L’uomo nel lampo’.

 

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