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Fabio Fazio usa il "Nove" contro il suo passato

Fabio Fazio

Alessandro Gonzato
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L’addio a Viale Mazzini di Fabio Agostino Francesco Fazio martire di Savona – costretto a fuggire al “Nove” per soli 10 milioni, e ci meravigliamo che la Schlein non abbia lanciato una raccolta fondi – l’addio di Fazio, dicevamo, era stato profetico: «Dei suoi 70 anni di vita, 40 la Rai li ha passati con me, e io con lei. Grazie a tutti, ci ritroveremo, altrove ma ci ritroveremo». Si sono ritrovati presto, San Fazio e la Rai, il tempo di spostare la scenografia di “Che tempo che fa”, e il rosso di sera si è subito portato dietro Roberto Saviano, Antonio Scurati, Lucia Annunziata – l’elenco è lungo – tutti ospiti in chiave anti-Rai, che per Fazio, dunque per la sinistra, sono anti-governo.

Il fuoriclasse del politicamente corretto, il Messi del conformismo, aveva salutato il servizio pubblico dicendo che non ha «vocazione a essere considerato vittima o martire», e per tentare di nascondere questa sua grande vocazione – dal Vangelo secondo Fazio: per non passare per vittima invita qualcuno più vittima di te – negli ultimi giorni ha portato in trasmissione i numeri uno del piagnisteo, Antonio Scurati e Roberto Saviano. Scurati, l’autore di M. (trilogia dedicata a Mussolini – lo specifichiamo perché a Scurati “autore di M.” non piace), censurato immaginario, è stato accolto in trasmissione come una star, signore in giuggiole come fosse il quinto Beatles; pare che sia volato qualche reggipetto e infatti ci sembrava di aver visto più di un marito fuori dai gangheri.

 

 

«Come hai saputo», ha chiesto l’ex mattatore di “Quelli che il Calcio” (bei tempi quelli di Idris e Carlo Sassi), «come hai saputo», ha domandato Fazio, «che il tuo monologo in Rai era stato annullato?». «Mi stavo facendo la barba», ha raccontato Scurati, che intanto si è tolto la schiuma. Si stava radendo. «È arrivata la telefonata della conduttrice (Serena Bortone, ndr), era affranta e ha detto: “La sua partecipazione è stata annullata”. La cosa più grave», ha aggiunto lo Scurati mentre il prete Fazio annuiva e ciondolava il turibolo, «è che a un certo punto della giornata il capo del governo, dopo aver detto che non sapeva bene com’erano andate le cose, ha usato parole sgradevoli, mi ha descritto come un avido». Il monologo contro il fascismo, dunque per la sinistra contro il governo – un minuto poco più – gli avrebbe fruttato quasi 2mila euro.

Fazio cambia rete ma non il vizio. Lo guardi, ti lucidi gli occhiali, e ti appare il Pd. Nuova serata vecchio ospite, Saviano. E di fronte all’oracolo di Spaccanapoli (e non solo) è Fazio che fa il monologo: «È sorprendete che nel 2024 non siamo ancora d’accordo sui valori fondativi che dovrebbero essere assodati, l’antifascismo, il 25 aprile la libertà, compresa quella di consentire a chi la pensa diversamente di parlare lo stesso. Il servizio pubblico», è andata avanti la predica di don Fazio, «dovrebbe essere di tutti. Come voi sapete fin dal primo giorno, nonostante io e Luciana (Littizzetto, ndr) siamo ritenuti incompatibili, faccio il tifo per la Rai (e come no!) perché è anche mia. Per questo», ha concluso, «spero con tutto il cuore in un futuro diverso dal clima di queste ore, perché c’è la possibilità di crearlo». Con due milioni e mezzo all’anno intanto don Fabio si è creato il paradiso.

 

 

Per fortuna almeno la Signora Coriandoli, ospite fissa di “Che tempo che fa”, non è candidata nelle liste del Pd... Torniamo indietro di qualche mese. A febbraio, nei giorni di Sanremo, il martire ligure ha in collegamento Fiorello e Amadeus. «Il fatto che tu ci abbia invitato», scherza Fiorello, «dimostra che rimani un uomo Rai pagato da altri, e questa cosa alla Rai piace molto». Fazio replica: «Ho passato 40 anni lì, mica sono un nemico». Due settimane prima, annunciatissima, in trasmissione c’era l’eurocandidata dem in pectore (lei non è la Signora Coriandoli) Lucia Annunziata, a sua volta storico volto Rai che ha lasciato quasi in concomitanza con Fazio. Il quale ha provato a farla parlare male di “Tele-Meloni”, ma lei ha resistito: «I giornalisti se non sono d’accordo se ne vanno, non faccio discussioni». Il martire Fazio per riempire la sua Chiesa di nuove ricchezze era già d’accordo con il “Nove”.  

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