Jennifer Guerra, "censurata come Scurati": altro caso dalla Bortone
E tre. Spunta un'altra "censurata" a Che sarà, il programma di Rai 3 condotto da Serena Bortone: si chiama Jennifer Guerra, pure lei scrittrice, che si aggiunge al più famoso collega Antonio Scurati (il caso più fresco, sabato scorso) e a Nadia Terranova.
L'autore della trilogia su Mussolini avrebbe dovuto leggere un suo intervento sul 25 aprile (costo: 1.800 euro per un minuto, e secondo viale Mazzini sarebbe saltato proprio per questioni economiche). La Terranova a marzo era pronta per un discorso sul (e contro) il potere: niente di fatto, come ha rivelato nelle ultime ore al Manifesto e a Repubblica. Come lei, anche la Guerra prima del caso Scurati non aveva sollevato obiezioni pubbliche sul suo mancato intervento. Né risulta che la Bortone abbia protestato sui social, come invece accaduto pochi giorni fa.
"Sono stata trattata come Antonio Scurati", accusa la Guerra in un'intervista pubblicata da BresciaOggi, L'Arena e Gazzetta di Mantova. "La mia partecipazione era data per certa", ricorda la 29enne scrittrice bresciana molto attiva sulle tematiche femministe. Il giorno precedente alla messa in onda ha ricevuto "una telefonata con un'autrice". "Visto che il tema della puntata erano i diritti delle donne, ho risposto alle domande dell'autrice (che non ricordo nel dettaglio) criticando le azioni del governo Meloni, in particolare sul tema aborto. Non c'era ancora stato l'emendamento del Pnrr, ma le avevo detto che Meloni stava legittimando gli antiabortisti e minando il diritto di aborto in maniera subdola".
"Finita la telefonata - prosegue la Guerra - in cui mi viene ripetuto ancora una volta che di lì a poco avrei saputo come collegarmi alla trasmissione, non ho più avuto notizie del programma fino alle 10 di sera. L'autrice mi scrisse un messaggio per dirmi che le dispiaceva ma che non c'era spazio in scaletta per il mio intervento. Ricordo bene che dissi subito a mio marito che sospettavo che il collegamento fosse saltato perché avevo criticato il governo".
"Dopo la questione Scurati sono ancora più convinta che i miei sospetti fossero fondati", rincara la dose ora". "Ovviamente non ho mai pensato che la colpa fosse dell'autrice o di Serena Bortone, anzi, il suo comportamento dopo la censura di Scurati è stato davvero ammirevole. Non pensavo mi sarei ritrovata a parlare di censura, ma adesso tutto mi fa pensare di averla subita". Possibile che uno spazio per lei verrà trovato in qualche piazza, il 25 aprile.