Cruciani contro Mary: "Lei non è una vera povera, non merita il reddito di cittadinanza"
Beppe Grillo è intervenuto ad un convegno all’Eurocamera ed ha rilanciato il concetto del reddito universale, queste le sue parole: “L’intelligenza artificiale farà una selezione sul lavoro, ci saranno milioni di disoccupati, ma non lo sa ancora nessuno cosa accadrà. E in quel lasso di tempo ci vuole un reddito per tutti, ma cosa stiamo aspettando? L’IA tramuterà il senso del tempo, tramuterà il tempo geologico in un tempo tecnologico”.
È giusto allora dare un sostegno economico ai cittadini, a prescindere dal lavoro? Se ne discute a Dritto e Rovescio, programma di approfondimento politico e sociale di Rete 4, condotto da Paolo Del Debbio.
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Tra gli ospiti in studio c’è Giuseppe Cruciani che, non entrando troppo nel merito, fa però un distinguo tra le persone veramente in difficoltà e quelle che, invece, non avrebbero bisogno di sussidi, come una delle altre ospiti in collegamento da Napoli, la signora Mary precettrice del reddito di cittadinanza: “L'unica cosa che so è che lei non è una vera povera, non è una persona che ha bisogno di soldi per campare, non ha bisogno di soldi per mangiare. Il vero aiuto va dato alle persone che hanno bisogno per davvero e la signora Mary qui collegata non è tra quelle”.
A ruota di Cruciani e ancor più nello specifico, Susanna Ceccardi della Lega stronca totalmente il reddito di cittadinanza: “Queste persone continuano a essere aiutate e, anzi, il sostegno a queste persone in difficoltà è aumentato rispetto a quello che era il reddito di cittadinanza. Non solo è ingiusto economicamente, perché il reddito di cittadinanza ci è costato 34 miliardi, ma è ingiusto moralmente".
"La nostra Repubblica è fondata sul lavoro - ricorda ancora la Ceccardi -, è il lavoro che rende veramente dignitosa l'esistenza di un uomo, è il lavoro che contribuisce al progresso materiale e spirituale della nostra società e lo dicevano i nostri padri costituenti, che non erano pericolosi estremisti di destra. Quindi su questo principio, che è un principio costituzionale, il reddito di cittadinanza per chi può lavorare è immorale”.