Il Volo, Gianluca Ginoble: "Un rapporto forse infantile", colpo mortale al gruppo?
Hanno fama di "antipatici successi", i tre tenorini de Il Volo. Forse perché, spiegano Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, "scontano la vita da star accanto a gente come Lady Gaga e Beyoncé", tra i pochi italiani da esportazione nel mondo della musica globale, con una decina di anni d'anticipo sui più glamour Maneskin.
Intervistati da Repubblica, i tre giovani artisti rispondono alle voci su una chiacchieratissima rottura del gruppo, che circola nell'ambiente da mesi, fin dall'ultimo Festival di Sanremo, e riflettono sulle difficoltà di essere così esposti, a partire dai soldi (tanti) che girano intorno a loro.
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"Come tutti i gruppi di questo mondo discutiamo, abbiamo idee diverse - ammette Ignazio, il "metronomo" del trio -. Un bene, aiuta a non essere monotoni". Con Gianluca che aggiunge, sibillino: "Nel dopo Sanremo abbiamo avuto tanta visibilità, dobbiamo stare più attenti, sempre con le telecamere puntate". Gianluca si conferma il più "dinamico": "A volte bisogna rischiare per ottenere quello che non hai mai avuto, non puoi restare uguale. C’è confronto ma cerchiamo di capire l’altro". E anche quello più "brutale" nella sua analisi delle dinamiche interne al gruppo: "È anche possibile che fra di noi si sia creato un rapporto rimasto infantile, ci siamo incontrati da piccoli. È difficile scoprire l’altro perché non c’è la sfera intima, c’è sempre di mezzo il lavoro".
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"A me fa paura vivere senza saper riconoscere chi sono - prosegue -. Il successo è una conseguenza, ma se da artista guadagno e non esprimo la mia vera essenza, non va bene". Per Ignazio la paura è "perdere l’entusiasmo". Sui soldi guadagnati, Ginoble si dice molto sobrio: "Collezionare orologi o macchine non mi appartiene. Non spendo 5 mila per una bottiglia in discoteca, mi sembra immorale quando c’è chi quei soldi li guadagna in cinque mesi. Spendo per i viaggi, i libri, qualsiasi cosa che mi arricchisca come persona".