DiMartedì, Storace contro la Di Cesare: "Lei mi fa venire i brividi, non sorrida"
"Non vorrei guastare il clima, però a me lei fa venire un po' i brividi, con le sue espressioni". Francesco Storace gela lo studio di DiMartedì affrontando di petto la professoressa Donatella Di Cesare, che qualche settimana va aveva scandalizzato l'Italia con un tweet commosso per la morte della terrorista rossa Barbara Balzerani.
"Me persona?", domanda sorpresa la professoressa. E Storace spiega: "Io non l'ho interrotta, non l'ho interrotta affatto e non ho dimenticato quello che ha scritto". Il tema del dibattito a La7 è la querela per diffamazione intentata da Giorgia Meloni a Luciano Canfora, ieri rinviato a giudizio per aver dato della "neonazista" alla premier. "Lei - prosegue Storace rivolto alla Di Cesare - contesta a un cittadino che ha un incarico istituzionale di querelare non chi lo critica ma chi lo offende, perché è di questo che stiamo parlando, quando invece lei ha offeso tutti noi con quel maledetto tweet sulla Balzerani. Io non ho dimenticato e non ho ancora capito se se ne sia pentita". La Di Cesare fa una smorfia e a quel punto Storace perde la pazienza: "Non sorrida, io i brigatisti rossi ce li ho avuti di fronte negli anni di Piombo, lei è pregata di rispettare l'interlocutore".
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"Io ho sempre condannato la violenza, anche quella delle Brigate rosse che ha frenato il grande processo democratico, le lotte dei lavoratori e delle donne, è stato un errore madornale". Non il tweet, ma il ricorso alla violenza da parte di Balzerani e compagni armati. E mentre la Di Cesare parla di "eversione nera e ombre nere", Storace scuote il capo: "Non vuole rispondere, vorrei sapere se rivendica quel tweet oppure no". "Ha detto bene Canfora, non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume. Panta rei". Tocca accontentarsi.
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