La sinistra si incarta su Geppi Cucciari: "Fatta fuori dai David"? Tutto falso
La sinistra da “Isola dei famosi” sempre in cerca di martiri prova a creare un caso politico anche attorno al David di Donatello. Lo fa inventando dal nulla una polemica che chiama in causa un’artista, la comica Geppi Cucciari, già apprezzata conduttrice nelle scorse annate dell’incontro al Quirinale tra il mondo del cinema e il Capo dello Stato, messa ad arte (e senza che Geppi sinora abbia proferito parola al riguardo) contro Alessia Marcuzzi, designata per la co-conduzione dello show al fianco di Carlo Conti, serata in programma il prossimo 3 maggio agli studios di Cinecittà.
La Rai, così come il ministro della Cultura, Sangiuliano e la sottosegretaria Lucia Borgonzoni tentano di calmare le acque, smentendo ogni censura e sottolineando, da parte di Lucia Borgonzoni, il cattivo gusto nel tirare in ballo Alessia Marcuzzi. Quando peraltro - vale la pena precisare ulteriormente- l’appuntamento istituzionale presso la presidenza della Repubblica che nelle ultime edizioni vide Geppi come mattatrice, sarà condotto in realtà da un’altra comica, la palermitana Teresa Mannino, vista quest’anno in una delle serate del Festival di Sanremo. Ad alzare l’inutile e confuso polverone, all’indomani dall’annuncio delle nomination all’Oscar del cinema italiano, è stata nello specifico un’accoppiata di senatori M5S: il capogruppo in Commissione Cultura di Palazzo Madama, Luca Pirondini e la senatrice Dolores Bevilacqua, membro della Commissione di Vigilanza della Rai che come fonte della loro indignazione citano un articolo di retroscena secondo il quale l’ingaggio di Geppi Cucciari sarebbe stato bloccato su indicazione politica. «Ci auguriamo davvero che non sia così, ma non vorremmo che ci sia stato qualcuno che abbia voluto scientemente farla fuori, magari memore della sua performance al Premio Strega, quando la conduttrice ridicolizzò Sangiuliano che sedeva in giuria. Sarebbe opportuno che Rai organizzazione dell’evento facessero chiarezza, per non prestare il fianco a chi paventa un caso politico con tanto di censura dall’alto».
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La risposta della Rai non tarda ad arrivare: «In merito ai rumours su una presunta censura nei confronti di Geppi Cucciari come co-conduttrice dei David di Donatello, Direzione Intrattenimento Prime Time smentisce tali illazioni e informa che non c’è mai stato alcun contatto da parte della Rai con l’artista relativamente a proposte di co-conduzione del suddetto evento». Risposte alle allusioni politiche sulla scelta dei conduttori per la kermesse arrivano con rapidità e durezza anche da via del Collegio Romano. Con il ministro Sangiuliano, chiamato direttamente in causa, che minaccia anche azioni legali. «Diffido chiunque dall’affermare che io abbia agito contro la presenza di Geppi Cucciari al David di Donatello» dice l’esponente del Governo, bollando come “fantasie” le indiscrezioni di stampa che legano a una sua volontà il mancato accordo con la Cucciari. «Sono pronto a querelare chiunque racconti queste fantasie. Da liberale conservatore, mi oppongo a qualsiasi forma di censura. Giudico Geppi Cucciari bravissima nel suo lavoro e le auguro di avere grandi successi e di raggiungere tutti i traguardi a cui aspira». Fornisce ulteriori precisazioni la sottosegretaria con delega al Cinema, Lucia Borgonzoni: «A metà gennaio Rai e Fondazione Accademia del Cinema Italiano avevano già individuato il nome di Alessia Marcuzzi come co-conduttrice della cerimonia di conferimento dei David di Donatello 2024 insieme a Carlo Conti. Trovo di cattivo gusto che, per fare polemica politica, si tiri in ballo il nome di una professionista di comprovata esperienza come lei». Una polemica da nulla, insomma, che si potrebbe spegnere con una sonora risata pronta a seppellirne gli strali, perché no, magari con un duetto comico sardo-siciliano in cui la Cucciari e la Mannino dicano la loro sull’ennesima scenetta da teatrino del fronte sinistro della politica italiana.
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