Al Bano e Romina alla Crocus City Hall: "Io Putin lo conosco bene", parole pesanti dopo l'attentato
"Ancora quei maledetti". Albano Carrisi è sinceramente affranto per quanto accaduto venerdì sera a Mosca, l'attentato alla Crocus City Hall rivendicato dai terroristi dell'Isis-K che ha provocato la morte di 140 persone.
Intervistato da Gente, il crooner di Cellino San Marco che nell'ex Impero sovietico gode ancora dello status di rockstar amatissima ottenuto durante la Guerra Fredda ma che dopo l'invasione dell'Ucraina ha deciso di "congelare" ogni rapporto con Vladimir Putin riflette con amarezza sulla situazione in Russia, dal terrorismo islamico alle responsabilità del Cremlino.
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Il Crocus City Hall, la sala da concerti alle porte della capitale, per Al Bano è un luogo speciale, "del cuore", dal momento che fra il 17 e il 19 ottobre 2013 proprio su quel palco si celebrò un vero e proprio evento, la réunion artistica con la sua ex moglie Romina Power, dopo 17 anni di lontananza. Merito del potentissimo manager Andrej Agapov, che aveva organizzato tre concerti per l'occasione.
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"Come potrei dimenticare? Sentire queste notizie e vedere quelle immagini è una sofferenza. Anche perché io amo il popolo russo, e vorrei che fosse scritto a caratteri cubitali. Si sa chi è stato?", domanda il cantante pugliese, raggiunto dal giornalista del settimanale in Spagna, a poche ore dall'attentato. La risposta, come noto, è: Isis. "Ancora quei maledetti... C’è poco da fare: la guerra porta guerriglia, altri disordini, altro terrore".
"In altre occasioni ho avuto modo di cantare in quella sala grande e magica", ricorda commosso Carrisi. A vedere lui e Romina 11 anni fa pare ci fosse anche Putin in persona. "Non ci ho mai creduto. Per ragioni di sicurezza lui praticamente non esce mai dal Palazzo. Ci sono stato e conosco molto bene quelle dinamiche. La mia posizione è molto netta - prosegue serio -: finché non tornerà la pace, io non tornerò a cantare in Russia. Quando tornerà, e tornerà, sarò felice di fare un grande concerto per la pace sulla Piazza Rossa. Per il resto, lavoro comunque e la miseria l'ho già conosciuta da ragazzo".