Cucine da incubo, su "Tv8" una grossa sorpresa mentre la Sardegna era al voto
Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo
CHI SALE (Cucine da incubo) Gli anticipatori del trend dei cuochi star che poi ha contagiato l’Italia e il mondo furono Gualtiero Marchesi e Gianfranco Vissani. Poi tanti altri ne seguirono, Carlo Cracco, Bruno Barbieri, Massimo Bottura, Giorgio Locatelli, fino ad arrivare a uno dei più popolari, Antonino Cannavacciuolo. Un personaggio eclettico affermatosi curiosamente su tv più elitarie come Sky o digitali come Tv8 , scegliendo di fidare invece le sue presenze mainstream. Il cuoco partenopeo, oggi icona internazionale, esplose a livello planetario con l’Expo 2015 mentre l’esordio in tv avvenne nel 2013 con la prima stagione di Cucine da incubo, ora alla nona edizione.
Nel palinsesto di lunedì, inflazionato da spesso ripetitive dirette elettorali, ci ha pensato lui a “distrarre” il pubblico con una puntata del suo show in seconda serata sulla nativa digita Tv8 dedicata a un ristorante nel genovese deciso a ripartire dopo un periodo difficile. 200mila spettatori e il 3.2% di share e punte del 4%, niente male considerando che la popolarità dei tele-cuochi sta vivendo un momento di saturazione. Ma Cannavacciuolo è una sorta di “benchmark” che accompagna l’affermazione della tradizione culinaria italiana raffinatissima e allo stesso tempo genuina in questa fase minacciata da perniciosi trend globalizzati che celebrano le carni sintetiche, le farine di grilli e i cosiddetti cibi del futuro. Ergo, teniamocelo stretto.