Maurizio Costanzo, Maria De Filippi festeggia la leggenda della tv
Ricordate i Telegatti? I mitici riconoscimenti della televisione italiana firmati Tv Sorrisi e Canzaoni che premiavano fino a qualche anno fa il gotha del piccolo schermo, dove si formavano alleanze, si vedeva chi contava o meno, sfilavano gli stati generali del tubo catodico. Ecco, domani, in seconda serata, per questo evento, sembrano tornati i gloriosi anni di quella notte magica che celebrava la tv prima dell’avvento dei social e delle diavolerie moderne. Maria De Filippi, Fabio Fazio, Enrico Mentana, Michele Santoro, Paolo Bonolis, Rosario Fiorello, Mara Venier, Carlo Verdone, Renzo Arbore, Vittorio Sgarbi, Luciana Littizzetto, Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti, Christian De Sica, Platinette, Massimo Lopez, Ricky Memphis, Dario Vergassola, Rita Dalla Chiesa, Pino Strabioli, e Vladimir Luxuria.
«STATE BBONI...»
Ora capiamo perché, e soprattutto chi, ha riunito cotanto parterre: Maria De Filippi per ricordare Maurizio Costanzo. Dopo un anno senza proclami, la regina di Amici ha chiamato amici, colleghi, scoperte di Costanzo per ricordare il marito scomparso lo scorso anno a 84 anni, ma soprattutto l’uomo che forse più di tutti ha cambiato la liturgia della televisione italiana inventando il talk show e non solo, espandendosi anche nella musica, nel cinema, nella radio e nel teatro. Maria non poteva che proporre una puntata speciale del Maurizio Costanzo Show, la creatura più famosa del giornalista dove metteva a confronto politici, intellettuali, attrici, comici, nani e ballerine mescolando l’alto e il basso, o come diceva lui, “il fritto misto”; litigando, ridendo, scherzando o urlando agli spettatori troppo esuberanti quel mitico “state bboni” che poi è entrato nel gergo italico. Il tutto ovviamente su Canale 5 dal teatro Parioli. Su quel palco Costanzo, in quaranta stagioni, ha parlato di ogni argomento, dalla mafia a Belen, ha ospitato Vittorio Gassman, Monica Vitti e Alberto Sordi, il giudice Giovanni Falcone ma anche le persone comuni, senza mai la minima puzza sotto il naso ma solo con genuina curiosità.
Un talento eccezionale quello di Maurizio Costanzo, coltivato fin da giovanissimo quando a 18 anni, nel 1956, inizia a lavorare nella redazione del quotidiano Paese Sera. La sua curiosità lo porta a volare subito in alto: passa al Corriere Mercantile, intervista Totò per Tv Sorrisi e Canzoni, diviene autore di programmi radio, scrive il testo - con Ghigo De Chiara – di Se Telefonando con le musiche e l’arrangiamento di Ennio Morricone. E ancora... scopre Paolo Villaggio e lo sprona a debuttare con il personaggio di Fracchia (antesignano di Fantozzi) ed etra gli sceneggiatori de Una giornata particolare di Ettore Scola. Non sapeva stare fermo, per lui lavorare era un hobby, non lavorare una tortura. Il 1976 è l’anno di svolta, quando insieme ad Angelo Guglielmi (a quell’epoca capostruttura di Raiuno), Costanzo ha la brillante intuizione di rendere protagonisti del piccolo schermo le parole e la conversazione mischiando sullo stesso palco personaggi famosi e gente comune. Nasce cosi Bontà Loro, primo talk show italiano.
PIGMALIONE
Qualche anno dopo, il 14 settembre 1982, debutta il Maurizio Costanzo Show che in 40 anni non ha mai smesso di raccontare la nostra società. Ci vorrebbero pagine per elencare tutti i personaggi scoperti dal fiuto di Costanzo, ma alcuni vanno proprio citati. Enrico Brignano («Era pazzesco nei monologhi»), Giobbe Covatta ( «Era di una simpatia travolgente. Dopo scrisse anche un libro»), Enzo Iacchetti («Venne a recitare delle poesie brevi, le chiamava poesie “bonsai”. Il pubblico reagì benissimo»), Dario Vergassola («Un tipo molto in gamba»). Per non parlare di Fiorello: «Lo conobbi in un villaggio vacanze e anni dopo lo chiamai a “Buona Domenica”. Al suo debutto dissi che, a mio parere, era più bravo di Walter Chiari. Confermo». «Ho scoperto più stelle di Galilei», diceva. E poi Valerio Mastandrea, Daniele Luttazzi, Ricky Memphis, Gioele Dix, Alessandro Bergonzoni, Luciano De Crescenzo: «Lo invitai a “Bontà loro”, faceva l’ingegnere e poi divenne scrittore, quarant’anni fa. È una carissima, intelligente e bella persona». Sul palco stasera inconfondibile la voce di Giorgia che omaggia il giornalista in musica interpretando Se telefonando. Sipario.