Ghali "in campo" col M5s, Giuseppe Conte lo arruola: "Che cos'è l'Italia"
L'ultima serata del Festival di Sanremo 2024 è stata segnata anche dall'appello di Ghali. Al termine della sua esibizione con Casa Mia, ecco che ha scandito due parole: "Stop genocidio". Il riferimento del cantante milanese di origine tunisine era ovviamente a quanto sta accadendo a Gaza. Insomma, non ha dubbi: trattasi di genocidio. Parole pesanti che, infatti, hanno lasciato di stucco anche Amadeus.
D'altronde l'intero festival dell'artista è stato scandito da messaggi politici: le parti cantate in arabo, poi L'Italiano nella serata delle cover, insomma alla kermesse ha voluto lanciare i suoi messaggi, così come ha fatto Dargen D'Amico, con i suoi appelli per il cessate il fuoco in Medio Oriente.
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Ed ecco che da sinistra parte la gara ad intestarsi gli artisti. Su Ghali piomba a tempo record Giuseppe Conte, il leader di quel M5s assai scettico sulle guerre. In un'intervista concessa a La Stampa, ecco che l'ex premier afferma: "Ghali italiano vero? Sì e con le sue parole contro la guerra ha ricordato agli altri che la nostra Italia la ripudia. Mi ha colpito la sensibilità di questo artista e il suo messaggio, che ha toccato il problema vero dell'immigrazione: percorsi seri di integrazione", ha rimarcato il presunto avvocato del popolo.
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"Con la riforma dello Ius scholae - riprende -, cui avevamo lavorato già nella scorsa legislatura, tanti ragazzi che si riconoscono nelle sue parole sarebbero italiani 'veri' anche per lo Stato, com'è giusto che sia", conclude Giuseppe Conte. Ghali è ufficialmente "in campo".