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Angelina Mango, il retroscena dall'Ariston (chiuso al pubblico): sono scese le lacrime

Fabrizio Biasin
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L’idea di scrivere questo pezzo è di ieri pomeriggio ore 15 circa. Cioè, in realtà non era necessario arrivare al momento dei duetti per celebrare la grandezza della reginetta sanremese Angelina Mango ma, tant’è, dopo aver ascoltato le prove de La Rondine sono scesi i lacrimoni e abbiamo rotto gli indugi. E l’avete sentita anche voi, tra l’altro, e sono scesi i lacrimoni anche a voi, ne siamo certi. Porca miseria che pugno nello stomaco, che profondità, che cavolo di brividi e, aggiungiamo, che pezzo gigantesco ha scritto il fu Pino, padre di una papabilissima vincitrice della kermesse (se siete “Angelina addicted” toccate ferro, gioielli di famiglia o quel che vi pare). C’è chi dirà «scelta paracula quella della giovine Mango» ed è suo diritto, ma contemporaneamente è nostro diritto sospettare che il brontolone di turno non abbia ascoltato, visto, memorizzato, ché nei pochi minuti del pezzo arrangiato totalmente da lei e dal fratello abbiamo percepito l’amore. E scusate se siamo smielati da far schifo, ma è così. ‘Sta ragazza è fenomenale, stop. Si magna il palco, gli spazi, accarezza le note come non riescono a fare neppure i colleghi più navigati. La sua “la noia” vive uno straordinario ossimoro scenico, ché con lei in prima fila rompersi i maroni è impossibile. Si merita il meglio, si merita la vittoria, sempre che gliene freghi realmente qualcosa.


Dice così, a proposito della sua cover: «Perché ho scelto la Rondine? Nel momento in cui ho voluto fare un omaggio a mio padre è stato tutto piuttosto istintivo. Mi sono messa al piano e provando mi sono resa conto di quanto l’anima di questa canzone mi appartenesse. E comunque quella canzone non la trovo disperata. Ci vedo tanta dolcezza, pur essendo struggente”. E ancora, a proposito di un’eventuale vittoria in Riviera che le aprirebbe le porte dell’Eurovision: «Sinceramente non mi vedevo neanche sul palco dell’Ariston, figuratevi all’Eurovision. Per me già è tanto cantare».

 

 

C’è chi la vede come un modello per le nuove generazioni, Angelina non si tira indietro: «È una responsabilità che non mi mette pressione, ho la coscienza pulita su quello che faccio. Cerco di portare la mia libertà sul palco, nel mio outfit, nel mio modo di muovermi. Sono contenta se le bambine e le ragazze mi guardano da casa e mi vedono come una persona libera a cui ispirarsi». E da risposte come questa capisci il perché del suo sorriso perennemente stampato sul volto, quello di un’artista che - parole sue - “insegue la felicità” e non ha dubbi su chi sia stato il suo modello di libertà: «La mia famiglia. A casa mia si faceva musica in totale libertà, ho assistito alla nascita e alla stesura di moltissime canzoni. Suonavo tanto con mio fratello, è grazie a lui se faccio musica». E allora grazie a papà Pino, al resto della famiglia, grazie all’infallibile De Filippi (in un modo o nell’altro son tutti figli di Maria...) e grazie a lei che ti guarda negli occhi, sorride e, infine, dice così: “La musica l’ho sempre vissuta ma è solo nell’ultimo periodo che ho riconosciuto la bellezza e ho imparato a fidarmi delle persone. È per questo che sono sempre entusiasta, faccio le cose che amo”. Amen.

 

Amen.

 

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