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Sanremo 2024, addio ai monologhi: cosa c'è dietro la rivoluzione firmata Amadeus

Fabrizio Biasin
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Ebbene sì, inizia il Festival. Non sbuffare, su, in fondo si tratta di far scivolare via una settimana. E poi lo so che un po’ piace anche a te. Come dici? È sempre la stessa rottura di balle? Ma no dai, dipende dagli anni. Da quando c’è il sciur Amadeus si riesce persino a star svegli fino a orari antelucani. Come dici? Trenta canzoni sono troppe? Eh, su questo non hai davvero tutti i torti, ma meglio 30 canzoni e meno chiacchiere che viceversa. Come dici? Ti viene la pellagra al solo pensiero dei micidiali monologhi spiattellati dai co-conduttori di turno? E qui ti vengo in soccorso, amico mio! Santissimo Remo ha fatto il miracolo! Non ci saranno i monologhi! Lo ha detto chiaramente sua Maestà Amedeo Sebastiani ieri mattina alla conferenza di presentazione, c’era pure Fiorello oltre a un sacco di altri testimoni! Basta boiate buttate là giusto per fare un po’ di retorica un tanto al chilo, basta letterine imparate a memoria, stop a “Ferragnate" varie del tipo che un anno ascolti lei che fa la morale su quanto sia stata brava a diventare quel che è diventata e un anno dopo si ritrova a dover nuotare in un mare di accuse e rogne assortite.

Niente più monologhi, recite, solo bel canto (si spera, ché su 30 canzoni qualche ciofeca salta fuori per forza...) e tre diversi appuntamenti che, invece, un senso ce l’hanno eccome. Il primo andrà in scena questa sera, con la mamma del musicista Giovanbattista “Giogiò” Cutolo (il ragazzo ucciso lo scorso agosto a Napoli) che parlerà di malavita; il secondo domani, con il pianista Giovanni Allevi che torna a esibirsi in pubblico e parlerà della sua maledetta malattia; il terzo giovedì, con Paolo Jannacci e Stefano Massini che porteranno sul palco dell’Ariston il fetentissimo e mai risolto problema dei morti sul lavoro. Tre questioni concrete, niente fuffa, politicamente corretto, chiacchiere imbellettate. Bravi, vivaddio. Il resto - ca va sans dire - è nelle mani di Fiorellone nostro, già Rosario, atteso in co-conduzione nella finalissima di sabato ma libero battitore fin da questa sera (potrà aggirarsi tra platea e sala stampa a sua discrezione). Si è palesato in conferenza e ha fatto la differenza come Calhanoglu in Inter-Juve: «Io e Ama? Dopo 5 anni insieme è giusto che lasci la mogli e si metta con me».

 

 

Proprio così, i due amiconi hanno chiarito che questo sarà il loro ultimo Festival almeno per ora - e buonanotte ai suonatori. Morale, al momento l’aria pare respirabilissima, con zero polemiche all’orizzonte e sorrisi in quantità, ma ben sappiamo come funzionano le cose da queste parti, il casino - come sempre - è destinato a trionfare già a partire da questa sera. A proposito, si comincia così: cantano tutti e 30 gli artisti in gara (Geolier, Angelina Mango, Annalisa, Alessandra Amoroso, Mahmood e Negramaro tra i papabili), vota la sala stampa (previste possibili “irruzioni” nel corso della lunga serata), sul palco insieme ad Amadeus ci sarà Marco Mengoni (vincitore un anno fra), alla fine del cucuzzaro (attorno alle 2.30 antelucane) verranno resi noti i nomi dei primi 5 della classifica provvisoria, quindi, a sipario calato, Fiorello farà partire il suo Viva Rai2! che un po’ è Dopofestival e un po’ UnoMattina («devo prendere il fuso», spiega senza neanche scherzare troppo). E, niente, siamo pronti. La sensazione? Serve una miccia, qualcosa o qualcuno che “spettini” un po’ la kermesse, ché il nostro è paese di Santi, Poeti e Navigatori ma, soprattutto, di gente assetata di sangue e polemiche o quantomeno di qualcuno che a un bel punto finga quantomeno di buttarsi dalla balconata, che diamine. Meno quattro all’alba. 

dall'inviato a Sanremo

 

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