La lunga notte, Edda Negri Mussolini: "Nonna Rachele ridicolizzata"
"Ancora una volta il nonno fa fare cassa e spesso si scrive, si fanno fiction e film senza documentazione: eppure è così facile andare negli archivi!". Edda Negri Mussolini, nipote del Duce, si sfoga sul Giornale dopo aver visto la miniserie "La lunga notte - La caduta del Duce", trasmessa in tre puntate su Rai1. In particolare Edda contesta la rappresentazione distorta della nonna, Rachele, e di sua mamma Anna Maria Mussolini, ultima figlia del fondatore del fascismo. "Ancora una volta si è persa l’occasione di essere obiettivi", ha tuonato la nipote del Duce spiegando che "la storia non è un racconto superficiale e neanche fare la caricatura e ridicolizzare le persone, ma si basa su fatti e documentazione storica. Non si possono inventare fatti di famiglia e romanzarli per far piacere a qualcuno".
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Lei, che alle memorie di famiglia ha dedicato vari libri - tra cui "I Mussolini dopo Mussolini" e "Donna Rachele mia nonna" - non ci sta a veder rappresentata "la nonna come una donna sottomessa, una donna rozza, strattonata da mio nonno. Una donna senza carattere". "Mia nonna ha sopportato di tutto", puntualizza Edda: "la morte di suo figlio Bruno, piazzale Loreto, le umiliazioni, le ristrettezze economiche dopo la guerra; la lunga lotta per riavere il corpo di suo marito, la morte di mia madre, la bomba che misero alla cappella al cimitero. Ma era una donna dalla forza e dalla dolcezza enormi".
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Quanto alla mamma, Anna Maria Mussolini, nella fiction appare come una ragazza paurosa. "La realtà era ben diversa", dice Edda spiegando che "bastava leggere i libri", "averle conosciute" e addirittura aver guardato qualche foto d’epoca. "Mia mamma non ha mai avuto le trecce e i capelli lunghi e soprattutto non erano scuri!", fa notare Edda aggiungendo che "con suo padre aveva un bellissimo rapporto e non era certo timorosa e schiva. Leggeva i giornali, giocava con lui". "Chiedere anche alla famiglia quando si fanno film e documentari, sarebbe buona cosa: ma si sarebbe obiettivi e invece non bisogna esserlo", conclude amareggiata Edda.
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