È sempre mezzogiorno, imbarazzo della Clerici: "Lorenzo non c'è"
"Non è con noi Lorenzo Biagiarelli che come sapete è stato coinvolto nel fatto di cronaca e in questo momento ha deciso di stare a casa. Sarà con noi nei prossimi giorni", esordisce Antonella Clerici alla apertura del programma di Rai 1 È sempre mezzogiorno dove lo chef - e compagno di Selvaggia Lucarelli - è presenza fissa. Il "fatto di cronaca" a cui fa riferimento la conduttrice è quello di Giovanna Pedretti, la ristoratrice trovata morta suicida dopo le polemiche su un post nel quale rispondeva a una recensione critica per la presenza di gay e disabili nel suo locale.
"Mi dispiace moltissimo della morte della signora Giovanna, e il mio pensiero va alla sua famiglia. Mi dispiace che pensiate che la ricerca della verità possa avere queste conseguenze", ha scritto su Instagram lo chef e influencer che nei giorni scorsi ha messo in dubbio l’autenticità della recensione omofoba e contro i disabili, denunciata da Giovanna Pedretti, la titolare della pizzeria di Sant’Angelo Lodigiano, trovata morta ieri sera 14 gennaio nel Lambro.
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Sotto al post di tre giorni fa di Biagiarelli si stanno affollando nelle ultime ore messaggi di accusa, rivolte a lui e alla compagna, Selvaggia Lucarelli. "Ce l’avete sulla coscienza", scrive un utente, "due personaggi di grande potere mediatico che si spalleggiano fra di loro e giocano a fare i bulli contro una persona fragile", attacca un altro. E c’è chi con sarcasmo si complimenta "per questo giornalismo d’inchiesta su questioni così rilevanti".
"Ci tengo a respingere con forza le accuse di ’odio social’ e ’shitstorm’ dal momento che la signora Giovanna, in questi due giorni, non ha ricevuto dalla stampa che lodi e attestazioni di stima, e solo qualche sparuto e faticoso tentativo di ristabilire la verità che, in ogni caso, non ha e non avrebbe mai avuto pari forza", replica in una storia Biagiarelli, evidenziando che "se ogni persona che tenta di ristabilire la verità in una storia, grande o piccola che sia, dovesse temere questo epilogo a quel punto dovremmo chiudere tutto, giornali e social".
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Infine la denuncia: "I messaggi di odio che mi state scrivendo sono invece, quelli sì, di una tale violenza e quantità che effettivamente, anche a una persona non troppo fragile, potrebbero fare pensare a un gesto estremo. Io, nel frattempo, continuerò a cercare la verità nelle cose". "Come scrivevo prima dell’accaduto - aggiunge Lucarelli in una storia - il problema è il corto circuito dell’informazione, la mancanza di verifica di tutto al punto che dare una notizia non è più una responsabilità, ma correggerla, a quanto pare, sì".