Vacanze di Natale col botto: il film del 1983 incassa mezzo milione
Solo 200 copie in tutta Italia sono bastate al compleanno di Vacanze di Natale per sbaragliare tutta la concorrenza. Con la media spettatori più alta e ben 500mila euro di incasso nell’unico giorno di proiezione, il 30 dicembre, battendo al botteghino anche vere e proprie corazzate: dal nuovo film natalizio di Pio e Amedeo Come può uno scoglio e superando di oltre 15mila spettatori addirittura il film rivelazione dell’anno, C’è ancora domani di Paola Cortellesi, che nella giornata di sabato si è fermato a 34mila 845 ingressi contro gli oltre 51mila di Vacanze di Natale. Segno evidente del fatto che, specie nei giorni legati alle festività natalizie, ridere senza pensieri di noi stessi (e in questo caso di quello che siamo stati) resta ancora una ricetta più che vincente. Tanto da garantire... un altro domani proprio al film quarantennale che festeggerà un compleanno bis il giorno dell’Epifania, il 6 gennaio per continuare a sognare un nuovo futuro possibile per le sale cinematografiche anche guardando a un passato che ad oggi rimane irripetibile. Ne è convinto Enrico Vanzina, raggiunto da Libero, che ci tiene a mantenere Vacanze di Natale nel ruolo di “film unico”.
ESPERIENZA POP
Quello che è avvenuto sabato in 200 sale italiane, secondo Vanzina, è stata «un’esperienza pop. Come andare a vedere un concerto di Vasco», ci ha spiegato lo sceneggiatore. Sottolineando ancora una volta la differenza tra Vacanze di Natale e i cinepanettoni “film di genere” che sono venuti dopo. «Se si decidesse di far riuscire gli altri non sarebbe certamente la stessa cosa. È stato bello vedere ragazzi di 16, 17, 20 anni che per la prima volta hanno conosciuto o in qualche caso riscoperto il piacere di ridere veramente in un cinema pieno di gente». Vanzina la chiama «condivisione empatica» che svela «la voglia di commedia che c’è nel cinema italiano, perché negli ultimi anni non è stato più fatto niente di questo tipo».
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Una giornata evento, quella dedicata al capostipite dei film natalizi dei fratelli Vanzina, che ha dato vita, dunque, a tutti gli effetti a un rinnovato fenomeno sociale: la riscoperta della bellezza e del piacere di condividere un’ora e mezzo di risate in una sala cinematografica. Moltissimi tra i cinema che hanno scelto di aderire alla celebrazione hanno, infatti, registrato il sold out per la commedia cult di Natale del 1983, prodotta dalla Filmauro di Luigi e Aurelio De Laurentiis e distribuita nuovamente nelle sale in versione restaurata e rimasterizzata, da Nexo Digital. Ambientato a Cortina d’Ampezzo e resa ulteriormente riconoscibile da una colonna sonora che ha fatto epoca, Vacanze di Natale ha fotografato con umorismo e leggerezza l’Italia di allora, grazie pure a un cast d’eccezione formato da Jerry Calà, Christian De Sica, Claudio Amendola, Stefania Sandrelli, Karina Huff, Guido Nicheli, Riccardo Garrone, Mario Brega, Marilù Tolo, Antonellina Interlenghi, Moana Pozzi e tantissimi altri interpreti della commedia italiana, tutti entrati nei panni dei “tipi” di allora: gli arricchiti e i periferici romani, gli sbruffoni milanesi, i pianobar, le cene di Natale, le piste innevate, le gare di sci, le comitive giovanili, le battute fulminanti che hanno fatto di questo film un piccolo romanzo generazionale su come eravamo. A tal punto che non pochi tra gli spettatori, sabato, hanno addirittura risposto positivamente all’invito di scegliere un dress code rigorosamente ispirato agli anni Ottanta e che hanno cantato, ballato e recitato a memoria le battute più celebri del film. Un evento sociale ma, a ben vedere, anche figlio dei social, perché i ragazzi oggi ventenni che sono andati a vederlo in sala per la prima volta, le battute a memoria del film le hanno imparate per lo più grazie ai meme e agli spezzoni visti su YouTube.
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A orientare in questo senso la riflessione di Enrico Vanzina sono stati i messaggi degli stessi fan che lo hanno raggiunto. «Da un cinema di Salerno un amico mi ha raccontato come i ragazzini uscissero dalla sala parlando di Vacanze di Natale come di un capolavoro e chiedendosi perché i genitori non glielo avessero fatto vedere prima. Non penso ci sia uno spot migliore di questo per le sale cinematografiche». Segno evidente, secondo Vanzina, della «voglia di commedia vera che c’è» che dai tempi di Vacanze di Natale a oggi resta il vero traino del cinema italiano.
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