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Paola Cortellesi, "niente soldi al suo film"? Figuraccia di Repubblica (e Franceschini)

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"Un film molto coraggioso e stimolante. Faccio i miei complimenti a Paola Cortellesi e sarei contenta di incontrarla a Palazzo Chigi". A parlare è la premier Giorgia Meloni a proposito di C'è ancora domani il film della regista romana che sta spopolando nelle sale italiane con record di incassi al botteghino. Al contrario, al Partito democratico, il film non diceva proprio nulla. Il ministero della Cultura il 12 ottobre 2022 aveva infatti dichiarato il lungometraggio della Cortellesi “di scarso valore” e quindi opera non meritevole dei contributi statali. Il ministro della Cultura allora in carica, che ha nominato la Commissione, al contrario di quanto ha sostenuto Repubblica, non era Gennaro Sangiuliano che ha giurato da Ministro dieci giorni dopo. Era il democratico Dario Franceschini, che ora è chiamato a rispondere dell'epocale figuraccia. 

"Le date non mentono", puntualizzano a via del Collegio Romano mettendo il dito nella piaga di Franceschini. "La bocciatura di questo film di grande successo, diventato il simbolo della lotta delle donne contro la violenza di genere, non è imputabile a un organismo nominato dal ministro Sangiuliano né è avvenuto in data in cui lui era ministro. Spiace, infine, che questa polemica sia inserita nel discorso più generale legato a questo importante tema". Da parte sua il ministro Sangiuliano consiglia a tutti di vedere il film di Paola Cortellesi che "è molto bello". "Se fosse dipeso da me, sarebbe stato in cima alla lista delle opere finanziate", puntualizza il responsabile della Cultura. "Questo conferma il lavoro con cui stiamo riformando l’intero sistema. Per fortuna che, a breve, nel pieno rispetto della normativa, ci sarà una nuova commissione".

 

 

Franceschini, definendo bello il film della Cortellesi, si difende sostenendo che "il compito di un ministro è solo tutelare l’autonomia della commissione tecnica e rispettarne le decisioni, incluse quelle, come in questo caso, non condivise". "Un ministro che interferisce nelle decisioni di una commissione che eroga finanziamenti con valutazioni personali o politiche", puntualizza il senatore dem, "commette un reato. Forse è bene ricordarlo. Per questo ho letto stupefatto e preoccupato le affermazioni del ministro Sangiuliano che sarà presto nominata una nuova commissione". 

 

 

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