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Gerry Scotti entra in casa tua vestito da Babbo Natale: l'ultima geniale trovata

Daniele Priori
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Gerry Scotti, lo zio d’Italia, ora è pronto a diventare anche Babbo Natale. Anzi no, per essere più precisi sarà Gerry Christmas. Questo il titolo dell’ultima, crediamo geniale, trovata dello showman dalle mille risorse e dalle mille vite, che da qui a poche settimane canterà in inglese undici canzoni natalizie di quelle che tutti vorremmo cantare e magari, perché no, incidere su un disco. Adesso, poi, che basta metterci la voce e l’intelligenza artificiale può aiutarci a fare il resto, tutto diventa ancor più possibile. E allora il gioco è fatto. La ricerca delle tracce del Gerry cantante si è fatta spasmodica tra social e Google ma dopo l’annuncio in diretta a R101, un altro dei luoghi di elezione dello Scotti nazionale, il moto ondoso si è calmato. 

Almeno fino al pomeriggio di ieri, quando è emersa sul web quella che sarà la cover del disco con un Gerry, ovviamente, vestito da Babbo Natale. E festa sia. Perché in fondo la fortuna di Gerry non è tanto e non solo nella capacità (non da poco) di rendere tutto gioioso. Anzi, ultimamente ci sta dando prova di una profondità d’anima che lo porta sempre più spesso a emozionarsi fino alle lacrime. Quanto nella forza di far sembrare tutto semplice. Anche quello che semplice non è affatto. Come il suo lavoro, per esempio. Arrivato al grande pubblico proprio attraverso le onde radio in Fm, precisamente quelle Radio Milano International che poi è divenuta proprio R101. Un luogo dell’anima per Virginio, questo il suo vero nome, che nonostante altri duemila impegni, non abbandonerà mai del tutto, fino ad arrivare tra il 2007 e il 2012, ad essere addirittura presidente della società che produce l’attuale R101 dove, vai a capire i corsi e i ricorsi storici, le casualità o meno, si è trovato ad annunciare i suoi prossimi impegni da menestrello natalizio. 

Ma il disco di dicembre, per Gerry, è solo l’ultima delle gioiose fatiche messe a segno in questo 2023 più che mai multitasking. Meno di un mese fa, infatti, per i tipi dell’editrice Rizzoli, è uscito un libro di memorie firmato Scotti dal titolo Che cosa vi siete persi in cui Gerry ci fa salire sulla sua macchina del tempo e riporta alla luce oggetti e ricordi che fanno parte della vita di tutti noi e che, ancora oggi, sono in grado di regalarci un sorriso. O una lacrima, come quella che gli è scesa dopo l’esibizione del cameriere ballerino che abbiamo visto nella puntata di sabato scorso di Tu si que vales, salutata da Gerry con un abbraccio al colmo della commozione. 

COMMOSSO E SEMPLICE
Una reazione compresa lì per lì da pochi. Tanto che il conduttore ci è tornato sopra nella sua rubrica che tiene su TikTok, Roba che Scotti. «La risposta vera, che mi hanno chiesto tutti, gente per strada e persino giornalisti, è che io mi commuovo sempre quando vedo una persona semplice che si commuove per dei sentimenti semplici. La seconda motivazione che non ho potuto dire su due piedi e che improvvisamente sentendolo parlare, mi ha ricordato un cameriere di una pizzeria che era buffo e divertente, probabilmente è stato il primo cameriere a cui ho chiesto una pizza e anche il conto. Questa persona purtroppo non c’è più. Scusate semi sono commosso». La sua forte fase emotiva, tuttavia, in uno di quegli strani cortocircuiti psicologici tipici della generazione Z, è riuscita a creare una connessione di umanità e simpatia tra il conduttore e gli impenetrabili giovanissimi di oggi. Per tutti ma non per Gerry che, a proposito di cortocircuiti, alla fine degli anni 80, dopo essere stato consacrato dal re dei talent scout, Claudio Cecchetto, si tolse anche la soddisfazione di essere scelto da uno statista come Bettino Craxi che lo volle in Parlamento tra il 1987 e il 1992, l’ultima legislatura prima della rivoluzione di Tangentopoli. 

Tornato alla tv, il ventennio berlusconiano è servito a Gerry per diventare l’uomo delle certezze di Canale 5. Questa estate lo abbiamo visto tutti fare da sostegno a Pier Silvio Berlusconi, nei giorni delicatissimi dopo la scomparsa del fondatore di Mediaset. E per chi ancora dovesse chiederselo, il “dottor Scotti” del riso omonimo di cui Gerry è testimonial da una vita, è pavese come lui ma non è suo parente. Da qualche tempo, però, Gerry si è tolto l’ultimo sfizio,rilevando il 10% dell’azienda Riso Scotti Snack. Proprio per non farsi mancare un chicco di nulla.

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