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Margherita Buy, l'esodio alla regia con "Volare": risate assicurate

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Annamaria Piacentini
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Come fai a non amare un'attrice come Margherita Buy? E non l'avete ancora vista nei panni della regista e sceneggiatrice: un fiume in piena! Nel  suo primo film  “Volare”,  cerca di vincere il terrore per l'aereo.  Ed è così divertente, irrazionale e piena di equivoci, che la storia  diventa una comedy all'adrenalina. Non c'è nulla di inventato. Margherita in passato ha rinunciato ad appuntamenti straordinari, pur di non salire su un aereo  e quando  si è fatta convincere, non voleva più saperne di rifare lo stesso tragitto. L'aereo è stato il suo incubo per anni e questo film potrebbe essere l'antidoto   per esorcizzarlo.. Partiamo dall'inizio: Anna è un'attrice di talento, che potrebbe aspirare al successo internazionale se prendesse quel “maledetto” aereo per la Corea. Riuscirà a farlo? La fobia del volo la combatte insieme ad Anna Bonaiuto, Sergio Rubini,Elena Sofia Ricci, e Giulia Michelini. Vincitrice di sette David di Donatello, sette Nastri d'Argento ,cinque Globi d'Oro e tredici Ciak d'Oro, è considerata tra le migliori attrici italiane.  Pensate cosa sarebbe accaduto se non avesse volutamente....perso l'aereo transoceanico ?

Margherita, al  primo ciak da regista  perchè sceglie di raccontare la sua paura di volare?
“Non era previsto, è successo. Sembra incredibile, ma è nata da alcune esperienze importanti che  volevo condividere con altre persone e amici. La paura dell'aereo mi faceva sentire diversa dagli  altri, così pur sapendo che potevo fare un salto nel vuoto, mi sono buttata”.

Ed ha vinto anche senza “paracadute”. E' tutto talmente divertente.
“Sono stata calmissima e felice di girare questo  film, però non voglio che parlate bene di me per forza. Ammetto però che  ci ho creduto sin dall'inizio e posso anche  aggiungere che c'è stata una grande armonia sul set”.

Dove c'erano tante donne e Margherita aveva le idee chiare, giusto?
“Sapevo cosa volevo raccontare,  e tante persone mi hanno dato una grandissima fiducia”.

Quindi tutto si è svolto bene anche se...
“Sì, un giorno c'era Marco Bellocchio che si avvicinava al set con passo felpato, dicendo: questa cosa non si può fare così, eh !  “

E lei?
“Ero felice , ascoltavo e cercavo di farcela. L'intuito  feminile non è poco”.

Avrebbe potuto fare anche una bella carriera all'estero, ma quel “vagone” volante, lo respingeva.
“So bene che ho rinunciato a tante cose, ma era più forte di me. Però guardo avanti”.

Quindi, in futuro tornerà sul set in veste di regista?
 “Mi è piaciuto molto dirigere gli attori , fare le prove, ma ora vorrei vedere prima come andrà con “Volare”..

 

 

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